ottobre 05, 2005

Biro, acqua e pittura


Tra ieri e oggi ho scoperto una cosa.
E' successo grazie al ragazzo disegnato qui accanto.
Mentre parlavo al telefono, con una penna biro normalissimo modello, ho preso a disegnarne la figura.
Mi piaceva la faccia e mi piaceva la penna biro e ho continuato a fargli ritratti.
Ne ho fatti tanti. in diverse posizioni e diverse espressioni, facendolo ridere (con delle battute) ed arrabbiare (con delle battute antipatiche).
Ero convinto di non poter usare l'acquarello con la penna biro. Ero sicuro che l'inchiostro con l'acqua si sarebbe sciolto e così ho provato a fare una colorazione al computer che mi ha lasciato (dopo tre ore di prove che parevano assai promettenti) una simpatica sensazione di morte.
Questo mi accade tutte le volte che provo a colorare con il computer. Mi entusiasmo alla scoperta della tecnica e poi piango perchè quella tecnica sofisticatissima mi da sempre delle brutte sensazioni finali.
Quindi, ho preso l'acquarello (quello vero) e mi sono apprestato a rovinare i disegni, mettendo l'acqua sull'inchiostro della biro, come ribellione alla precisione del digitale e ai suoi infiniti livelli di Undo.
Bene. Ho impiegato 42 anni, ma finalmente ho scoperto (stupida minuscola scoperta che mi entusiasmò) che l'inchiostro della biro dopo 5 minuti di asciugatura NON si scioglie più. Alleluia. Altro che computer!
Ora, secondo me il tratto a penna biro è fantastico. E' docile e calibrabile, chiaro e scuro e le penne biro non costano niente e si trovano ovunque. Finora non le avevo mai usate per problemi di scioglimento con l'acquarello. Sono stato stupido. Le biro del ventunesimo secolo non si sciolgono e la prossima storia sarà disegnata proprio con questi poveri mezzi. Ah.

Per finire questo post dal bassissimo livello intellettuale, ecco un' altra pittura.
La numero cinque.
Niente biro qui.
Olio e lametta da barba.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai ragione Gipi, la colorazione al computer ed ancor più se si usa il B/N (grigio) dà un freddo senso di morte. A me (pur essendo un informatico di mestiere) la grafica digitale, in particolare la colorazione digitale (Paintshop, Photoshop, etc) non mi sono mai piaciute. Vuoi mettere i colori veri ! il segno e la sbavatura che lasciano ! Non c'è paragone.
Insomma una piccola ma meravigliosa scoperta quella che hai fatto e che (sono sicuro) ci darà una bellissima storia da assaporare.
Nell'attesa ... Ciao.
Luc

Gipi ha detto...

Io ho visto delle buone colorazioni al computer.
Non voglio dire questo è buono e questo è malo:
E' solo una questione personale, di esperienza positiva o negativa che ricevo dal lavoro.
Utilizzando Painter e la fantastica tavoletta Intuos 3 che mi ritrovo, sbalordisco in continuazione e mi diverto molto.
Ma.
Ma alla fine ci ho un MA grosso così che mi resta sullo stomaco e (non so perchè) sento che non riuscirei a pubblicare dei lavori colorati al computer.
Ma ripeto, non vorrei apparire settario, ho visto ottime cose colorate digitalmente. Sono io che sono strano. (ed anche tu, Lus, a quanto pare).

DENIS GUALTIERI ha detto...

Ah! La biro! Mio strumento di disegno preferito, sto cercando l'equilibrio fra questa e la china... pian piano ci tirerò qualcosa fuori... devo decidere cosa fare con quello e cosa con questo, non mi va di rinunciare ad uno dei due.
E'comunque lo strumento perfetto da portare a giro, ci puoi imbrattare i fogliettini che ti capitano in mano, gli scontrini, i compritavolo di carta ai ristoranti...delle volte mi è capitato di fare dei disegni che mi lasciavano pienamente soddisfatto , tanto che me li sarei portati dietro...se non fosse che per un gusto mio perverso li lasciavo lì, al loro destino...è un mini abbandono. Se invece il disegno non mi soddisfa, faccio in maniera di stracciare la prova del reato.

Il paesaggio mi pare molto bello, so che non è fatto dal vero (almeno, ero rimasto a quello..) ma mi ricorda viareggio,guardando verso lido di camaiore, beh, non l'ho mai visto dall'alto ma me l'immagino così...

Anonimo ha detto...

è proprio vero, al telefono si disegnano cose geniali... io spesso elaboro idee incredibili pure in bagno. Il problema è che appena uscito dal bagno ho già dimenticato tutto...
comunque propongo una mostra di bigliettini, scontrini e ini vari! naturalmente andrebbe organizzata in una stanzina...

le "vedute" sono molto belle. Lasciano sognare

ciao Gipi!
Francesco

Anonimo ha detto...

...beh per colorare io coloro un po' con tutti e due...però in effetti l'acquerello ti da quei tremolii dentro le macchie quando asciuga l'acqua, che neanche se photoshop avesse le ali riuscirebbe a fare così bene...!!? e son piccole gioie!!...lo ammetto!
Rendo però anch'io l'omaggio al grande László Bíró che ci fece dono di questa bacchetta magica chiamata appunto col suo cognome...! (e tra l'altro, curiosità, ho scoperto poco tempo fa del perchè il tappo delle bic è mozzato in punta...ma questa è un altra storia!)
Comunque un altro inchino a te Gipi, ormai quando guardo la serie dei paesaggi... accendo le casse, perchè prima o poi qualche suono ci esce...!complimenti
Scusa se ti faccio perdere del tempo ma ho messo sul blog due o tre disegni per una storia, se mentre asciuga l'acquerello passi di la mi fa piacere avere una tua critica o anche semplicemente una tua visita!
grazie!
Ciaü Gipi
Rik

Gipi ha detto...

Matt:
Hi, my friend :)
Your book looks really interesting. I'm going to download it , printing and reading.
I cant wait to meet you in lucca Comics to talk about drawings and colors and computer graphics :)

Questo signore a firma Matt B. è Matt Broersma un talento del fumetto. Andate a vedere i suoi lavori qui:
http://www.mattmatt.com/

Squartato:
Anche secondo me quel paesaggio ultimo ritrae Lido di Camaiore vista dall'alto :)
Chiaramente neppure io ho mai visto il lido da altitudine alcuna.

Rik:
i tuoi disegni mi piacciono. Metti altre informazioni riguardo alla storia sul tuo blog?
Altri disegni, e il personaggio femminile che tieni nascosto :)
Complimenti ancora, insomma. Quel nuvolone che scende sui palazzi mi è piaciuto moltissimo, ed anche il personaggio nel letto. Un po' tutto, in verità.

Anonimo ha detto...

Ciao Gianni..ti ricordi ancora di me e dell'altra? Marta e Valentina?
Ho detto alla Lucy di salutarti tanto, volevamo venie a trovarvi,ma non ce l'abbiamo fatta..perdono perdono...un grande abbraccio e in bocca al lupo per la "scoperta" della biro!!

Anonimo ha detto...

Ho avuto una nonna pittrice. Ha cominciato a dipingere a 40 anni, ha vinto dei premi e ha fatto delle mostre importanti, una alla galleria di palazzo dei diamanti che è il museo d'arte moderna di Ferrara. Aveva la terza elementare e una testa che non finiva veramente mai. Ha inventato un sacco di tecniche, una era quella del (suo) graffito. Incideva con un chiodo uno strato di cemento fresco: il chiodo era la matita il cemento era il foglio. Venivano fuori dei personaggi dell'epoca di Caterina Sforza, oppure degli animali o dei fiori, erano bellissimi. A parte che mia nonna Irene mi manca abbastanza, vorrei dire a Gipi, a causa della sua ansia di sperimentare: sembri mia nonna!
E lui, dopo la mia premessa, si sentirà lusingato :-)

Anonimo ha detto...

Non trovo graffiti in rete, però c'è questo bozzetto accanto a un diario di viaggio

http://www.emiliogelosi.com/galleries/040508/040508-Immagini/37.jpg

e questo "encausto" sul tema della guerra (dico questo, ma in realtà è composto di cinque dipinti)

http://www.emiliogelosi.com/galleries/040508/040508-Immagini/27.jpg

Buona nonna a tutti!

Anonimo ha detto...

é vero gianni, anche io riflettevo sulle biro, fa fare cose vive, è mucosa quando serve e secca altrettanto..

Sarai ricordato per la scoperta della biro acquarellabile col tempo, oltre ad essere ricordato per le pennine 0.4.

Per me sei un po' il Winchester delle penne

Anonimo ha detto...

secondo me l'importante è il finale: un dipinto deve emozionare, lasciarti un segno, soddisfarti.
Con quale tecnica sia stato realizzato non conta.
:)

Anonimo ha detto...

ogni volta che passo su questo sito resto incantato dai tuoi disegni.
il mio sarà un commento banale, ma volevo dirtelo.

remo

Anonimo ha detto...

Ciao
Anche io che lavoro solo col computer aborro la colorazione di disegni "fatti a mano" col calcolatore...mi ricorda troppo i tempi in cui facevo lo schiavo x due soldi in uno studio che produceva orrendi disegnini di scolastica spesso colorati con quella tecnica.Difficilmente si può fare qualcosa di bello, un'eccezione a questa regola sono le illustrazioni di Scarabottolo, che invece mi piacciono molto.
Personalmente non uso neanche la tavoletta grafica.

Ci sarai a Lucca Comicx?

Saluti e a presto spero

Franco

www.spazio.org

Anonimo ha detto...

io vengo dalla pittura. e - più o meno - ci sono rimasto. ma la colorazione digitale per me ha un valore quasi romantico. quando uso photoshop penso agli impressionisti, ai macchiaioli... loro cercavano la luce. del resto anche fisicamente il colore non è altro che questo: luce. così l'idea che al computer non si debbano mischiare i pigmenti ma si possa lavorare direttamente con la luce... bé, cavolo. a me da i brividi. questa è un'occasione preziosa per un artista. siamo i primi nella storia dell'arte ad avere questo privilegio.

ausonia

Anonimo ha detto...

ciao Gianni sono Ivan!!!Son contento che questa tecnica della biro ti piace!!io e' un pezzo che la uso in coppia con il disegno dal vero.Per alcuni effetti alla "Mattotti"(con tutto il rispetto per l'altisonanate figura ce cito) e' perfetta la penna ultratecnologica PILOTG-TEC-C4 (CHE SI ACQUERELLA MALISSIMO) invece con la penna meno tecnoligica del continente la TRATTOPEN nera viene fuori un acquerello viola ,che per le ombre e gli effetti e', F A V O L O S O (Me lo insegno Loredano a skuola!)un abbraccione!!!ps,e fico anche ripassare il trattopen sulle parti acquerellate quando son secche!!! un ri abbraccione!!!

Anonimo ha detto...

Ma, siete sicuri che l'inchiostro delle biro regge nel tempo. Non sarebbe la prima volta che un disegno pian piano sparisce: gli inchiostri a volte sono stronzi.

Anonimo ha detto...

deve contenere pigmento di inchiostro altrimenti dura pochi anni. i disegni che facevo con la bic ai tempi dell'istituto d'arte (era il 1987) adesso sono quasi illeggibili.

ausonia

Anonimo ha detto...

Probabilmente è una richiesta che non andrebbe fatta, ma le tue vedute sono in vendita?

oakleyses ha detto...

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te12 ha detto...

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