giugno 06, 2005

Le difficoltà della normalità


Descrivere e disegnare scene semplici, di vita quotidiana, è per me la cosa più difficile da fare.
A volte mi capita di vedere disegni a carattere fantascientifico o fantasy e dentro di me c'è la voce del disegnatore infantile che dice "Ma non ci vuole niente a disegnare questa roba!".

Non è proprio così, naturalmente, ma rappresentare l'aria di un pomeriggio semplice, in una casa normalmente arredata, con tempi lineari è (secondo me) molto più impegnativo.

I motivi sono diversi: quando si ha a che fare con la narrazione di cose "comuni" ci si scontra con una quantità di oggetti ed ambienti "non belli".
Sono gli oggetti che ci circondano nella vita di tutti giorni. Cose senza fascino. Cose brutte.
E poi c'è la questione della lentezza, che per me è molto importante. Disegnare e raccontare scene che abbiano un "peso del tempo" realistico. Non cose dinamiche. non scene di azione. I minuti, come passano nei nostri giorni.

Insomma, ho disegnato due tavole della storia nuova (La stanza) dove mi sono confrontato proprio con questo tipo di problemi.
Spero di esserne uscito bene.

Questa è la prima e questa è la seconda.