marzo 16, 2005
Pagina 20
"La stanza" è arrivata a pagina 20.
Ho sempre pensato di aver bisogno di tempo e concentrazione e calma per poter lavorare bene.
Ora mi ritrovo a disegnare nei ritagli di tempo, quando posso, quando riesco a mettermi al tavolo da disegno.
Eppure i disegni vengono fuori con maggiore facilità di quanto sia stato in passato.
Misteri di questo lavoro. Più passa il tempo e più perdo la speranza di poter un giorno individuare un "metodo sicuro per fare le storie come si deve".
Comunque:
Questa è la tavola diciannove.
Questa la numero venti.
Salon du livre de Paris
Le 23 Mars je serai à la festival du livre de Paris, au stand actes sud, pour une journée de dédicaces du livre "Notes pour une histoire de guerre".
Je serai heureux de rencontrer les lecteurs français.
Bene, io ci provo a imparare il francese.
Sarò a Parigi, il 23 marzo per una giornata di dediche per "Notes pour une histoire de guerre" la versione francese di Appunti per una storia di guerra.
Credo che di italiani ne vedrò pochi, ma l'annuncio dovevo farlo.
Napoli
Al Napoli Comicon mi sono divertito. Ho fatto tanti disegni, ho imparato a disegnare i chitarristi di getto, ad acquarello.
Ho imparato anche altre cose.
Non ho vinto il premio Micheluzzi che è andato a Blankets del bravo Craig Thompson.
Però ho fatto amicizia con Baru e con Gabriella Giandelli e sono proprio contento.
I disegni delle loro dediche erano diversi ed ugualmente belli.
Baru dipinge di forza, con grande energia, era contento di un rosso di acquarello Winsor and Newton che mi ero portato.
Gabriella usa le matite colorate e disegna semplici oggetti "normali" che acquistano mistero e carattere.
Igort disegnava il suo Fats Waller, con grazia, con la matita e l'acquarello e ogni volta era una dimostrazione di equilibrio.
Igort mi prendeva in giro (come sempre) per il modo che ho di usare l'acquarello.
Mi è piaciuto disegnare con loro, sembrava di essere a scuola, tra compagni di banco.
Ho visto dei buoni lavori di disegnatori coreani e ci siamo fatti i complimenti a vicenda in un inglese da arresto immediato.
Queste sono due fotografie fatte durante le dediche. Ci siamo io, Igort, Gabriella Giandelli e Baru.
Quest'ultima fotografia risale invece alla mia precedente gita a Parigi e Angouleme.
Non c'entra niente con Napoli, ma mi piace tanto.
Ho voluto metterla lo stesso.
Ci siamo io, Igort e David B.
Siamo in una famosissima libreria di parigi della quale (naturalmente) non ricordo il nome.
Ho imparato anche altre cose.
Non ho vinto il premio Micheluzzi che è andato a Blankets del bravo Craig Thompson.
Però ho fatto amicizia con Baru e con Gabriella Giandelli e sono proprio contento.
I disegni delle loro dediche erano diversi ed ugualmente belli.
Baru dipinge di forza, con grande energia, era contento di un rosso di acquarello Winsor and Newton che mi ero portato.
Gabriella usa le matite colorate e disegna semplici oggetti "normali" che acquistano mistero e carattere.
Igort disegnava il suo Fats Waller, con grazia, con la matita e l'acquarello e ogni volta era una dimostrazione di equilibrio.
Igort mi prendeva in giro (come sempre) per il modo che ho di usare l'acquarello.
Mi è piaciuto disegnare con loro, sembrava di essere a scuola, tra compagni di banco.
Ho visto dei buoni lavori di disegnatori coreani e ci siamo fatti i complimenti a vicenda in un inglese da arresto immediato.
Queste sono due fotografie fatte durante le dediche. Ci siamo io, Igort, Gabriella Giandelli e Baru.
Quest'ultima fotografia risale invece alla mia precedente gita a Parigi e Angouleme.
Non c'entra niente con Napoli, ma mi piace tanto.
Ho voluto metterla lo stesso.
Ci siamo io, Igort e David B.
Siamo in una famosissima libreria di parigi della quale (naturalmente) non ricordo il nome.
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