dicembre 10, 2010

Una regressione

Non riesco più ad usare le penne con le quali ho lavorato negli ultimi sette anni.
Le forme stilizzate e spigolose che mi sono state accanto per tutto questo tempo mi sembrano ora roba morta e fasulla.
Disegno a matita e tiro tratti di getto, da artistoide, il contrario di quel che predicavo in giro.
E mi diverto come non mi divertivo da tanto tanto tempo.
Questo uscirà domani su Repubblica, per esempio.

dicembre 09, 2010

Nel giorno dell'Immacolata Concezione

L'idea non è mia. Lo dico subito.
Questo testo è stato ispirato dalla lettura di un articolo di Massimo Mantellini su Il Post, che a sua volta riportava una frase di Jeff Jarvis.
La frase (in inglese) era questa:
“I can use Visa and Mastercard to pay for porn and support anti-abortion fanatics, Prop 8 homophobic bigots, and the Ku Klux Klan. But I can’t use them or PayPal to support Wikileaks, transparency, the First Amendment, and true government reform.”

Non sto a tradurla, vi racconto invece cosa è successo ai miei soldi, proprio ieri, nel giorno dell'Immacolata concezione.
Sono andato, ignaro di quello che stava accadendo nel mondo,  carta di credito in mano e occhiali sul nappo, davanti al mio compiutero adorato per fare una donazione a Wikileaks.
Il perchè volessi fare ciò diciamo che adesso non ci interessa, d'accordo? 
Volevo farlo. 
Ma il sistema di pagamento Visa mi ha sgridato: "Ehi! Non puoi mandare soldi a Wikileaks" mi ha risposto. "E' sconveniente."
"Lo avete deciso voi?" Gli ho chiesto.
"Si."
Hanno risposto.
Avrei potuto spiegare che quei soldoni erano miei che me li ero guadagnati al freddo sull'Aurelia con una parrucca presa da Stefan in capo, ma quelli erano solo affari miei.
Quindi ho chiesto se potessi spendere soldi in alte attività, per altri siti web e per altre persone.
"Certamente!" mi hanno risposto, "senza problemi, mica le abbiamo bloccato la carta!".

A quel punto ero però senza idee, che io mi sveglio con una idea al giorno. 
Avevo deciso di spendere quei soldi e, come capita ai consumisti, ormai era come se non esistessero più, anzi, come se non fossero mai esistiti. Cosa avrei potuto farci?
Accidenti.

Ho scritto una lettera al mio amico Roberto Recchioni.
Gli ho chiesto dove avrei potuto spendere i miei risparmi sul web, utilizzando il circuito Visa, senza che mi sgridassero, visto che non potevo farlo con Wikileaks

Lui è stato molto gentile e poco dopo nella mia casella di posta avevo una bella lista di siti web dove potevo tranquillamente utilizzare la mia amata carta di credito senza correre il rischio di essere sgridato da qualcuno.


Questa la sua risposta (e non siete obbligati a cliccare sui collegamenti. Vi basti la descrizione di Roberto. )


Per ora questi, al volo.
Presto degli altri.
Ne sto cercando uno vietnamita in cui le ragazze si fanno vomitare in bocca da dei cani.


Con la tua Visa, ci sostieni merda e piscio:
http://www.theshithole.com/
http://peepeegalore.com/link.php?s=PG&r=sexyeva&p=3&c=ban

Puoi pagare per vedere della ragazze torturate in maniera consensuale:
http://www.kink.com/k/?c=1

Puoi vedere tua nonna che si fa sfondare il culo:
http://idealgranny.com/

O tuo nonno che lo sfonda a qualcuna:
http://maxhardcoreporn.com/



Ecco, grazie Roberto.
Ora ho i cani davanti al computer che aspettano le vietnamite.
Ma Wikileaks no. Quello non glielo faccio vedere.





novembre 23, 2010

Stan Lee, Steve Ditko, Michelangelo. Tutti incazzati con me.

E' successa una cosa che voglio raccontare.
Mi arriva da fare un disegno per Repubblica.
Funziona così: mi arriva una email con un articolo. mi chiama il mio capo a Repubblica e mi dice una scadenza.
Non mi dice ingombri, spazi, non da indicazioni di sorta. Sono tanti anni che lavoriamo insieme. Non c'è bisogno.
Leggo l'articolo e so di doverlo illustrare.
E' l'intervista all'autore del volume "Mainstream", Frédéric Martel.
Il volume parla di tante cose, immagino. Nell'estratto che arriva a me per il lavoro, si parla di cultura alta e bassa, di mainstream e popolare. Facciamola breve. Si tratta, per quel che ho capito io, di rappresentare una sorta di equivalenza tra cultura di massa e cultura d'elite. 
Non so cosa voglia dire ma so che mi viene questa idea qui.

Il disegno esce sul giornale. 
Due giorni dopo mi arriva una segnalazione. 
"Gipi!" mi dice la segnalazione "Sei una merda, hai copiato questo artista che ora sarà incazzato nero!"
Questo artista si chiama Giuseppe Veneziano
Ha dipinto questo.
Wow! Penso, quando vedo il dipinto. Un altro uomo ragno in braccio a una femmina!
Non so perchè ma al principio l'idea che due persone che non si conoscono abbiano disegnato una cosa simile, mi fa piacere. Mi fa piacere pensare che anche altri hanno immaginato un uomo ragno inerme e sdraiato in braccio a una donna.

Poi rispondo alla segnalazione spiegando che mi occupo solo di artisti morti e quindi non conoscevo l'esistenza e l'opera di Giuseppe Veneziano e che casomai avrebbero dovuto incazzarsi, nell'ordine, Michelangelo, Stan Lee e Steve Ditko.
Naturalmente vado a vedere i suoi dipinti (di Veneziano) e scopro che di Uomini Ragni ne ha fatti moltissimi. Io ne ho fatto uno solo, e qui la mia ingenua contentezza per la condivisione delle idee scema un pochino.

Rispondo pure che in effetti io questa cosa l'ho copiata, naturalmente, ma non dal pittore vivente: dal maestro morto. Insomma, se qualcuno deve prendersela a male, dovrebbe essere Michelangelo, anche conosciuto, in casa mia, come "The God".
Nella versione originale, è opportuno sottolinearlo, in braccio alla Madonna c'è Gesù Cristo".

Mi si risponde invece che il pittore vivente è molto conosciuto (se andate sul suo sito trovate anche un testo dell'onorevole Sgarbi che ne parla) e che quindi io sia un ignorante nel campo dell'arte contemporanea, che avrei dovuto conoscerlo.
Ora, il problema è che io, come detto, mi interesso solo ai pittori morti o a quelli che per scelta o talento sembrano già morti, insomma fuori dal tempo o che fanno opere "monumentali" come direbbe il mio amico David Tindle.
Dove "monumentali" non indica una dimensione ma una collocazione fuori dal tempo, dal momento, dall'attualità maledetta.
Quindi, mi dispiace un casino ma io questo pittore non lo conoscevo. Di giovani pittori moderni conosco solo Ozmo, perchè giocavamo al computer insieme, da giovanotti.

Poi succede un altra cosa buffa. Guardando i dipinti di Veneziano trovo anche una Madonna con bambino Hitler.
Ora non la trovo più ma c'è. Andate sul suo sito web e cercatela.
Ecco. Qualche giorno fa, mentre ero al telefono e giochicchiavo con la tavoletta grafica, avevo fatto questo:
Ho salvato l'immagine con il titolo "Madonna con bambino Adolfo".

Ora la domanda è: Cosa mi sta succedendo?
Perchè in una settimana mi sono ritrovato a fare due disegni già esistenti, più o meno, come soggetto?
La risposta che mi sono dato, alla fine, è che le idee, le intuizioni, le furbate, l'essere acuti, nell'arte non contano un cazzo.
Non sono nulla.
Chissà quanti altri hanno fatto Madonne con bambino Adolfo. E' normale, è una cazzata. Un'idea furbina, un po' figa. Ma se anche fosse geniale (e non lo è, e sia maledetto questo termine abusato, da me pure) non varrebbe una minchia. 
Perchè è solo una cazzo di idea. Una "trovata". 
(Parlo della mia idea, sicuramente Veneziano può spiegare le sue motivazioni in modo assolutamente ineccepibile).

Ora fate questo. 
Prendete questa immagine (o andate sul luogo, se potete) e guardate (ma guardate davvero) il viso di Maria. 
Guardate la tenerezza del guancino e l'inclinazione infinitesimale dell'asse degli occhi.
Il cencio in capo. Guardate quello. Finitevici gli occhi su.
E piangete, cani, se siete ancora in vita, dopo.

Poi fermatevi e ripetetevi: E' di marmo. E' di marmo. E' di marmo.
E riflettete sulla miseria di noi moderni.

novembre 18, 2010

Dodici coniglioni neri

In pratica il dottore chiede se fumo. Rispondo si. Cioè, dico, ho smesso. Da quanto, mi chiede. Un mese. Quindi "fuma", scrive.
E questi episodi, quando si sono verificati, quante volte? Chiede.
Lo dico.












La conclusione è che vista l'età, il mio esser fumatore, i sintomi descritti, la ricorrenza di questi, le probabilità che io abbia la malattia brutta sono molto alti.
Quanto alti?
Alti.
Quindi? Chiedo.
Quindi deve fare questo esame.
Questo esame faccio e per avere il risultato devo aspettare due settimane. Poi le settimane diventano tre ed io ogni sera, andando a letto, penso che stavolta ci siamo. Che questa volta il male mi ha beccato e immagino dodici coniglioni neri che mi portano via e rimpiango ogni secondo di questa vita e chiedo scusa al passato tutto.
Invece no (lo dico subito poi continuo a raccontare, che non voglio mica fare la suspence su questa cosa) i risultati sono arrivati ieri e la risposta è negativa. Quella malattia lì, non ce l'ho.
Sono sempre fortunato.

Però ho avuto proprio paura. Anche per questo non ho risposto alle lettere di chi mi scriveva per progetti futuri. M'ero convinto che non avrei visto i cani in giardino a settembre. Chiedo scusa a tutti per avere avuto tanta paura. Scusa sopratutto a chi (nella storia dell'uomo) ha fatto gli stessi esami ed è stato meno fortunato di me.
E scusa a chi mi è stato vicino in queste settimane e s'è ritrovato ad avere a che fare con una specie di cadavere prematuro.
Grazie a chi ha pregato Joe Pesci per me.

Ma veniamo alle cose dei vivi.
La paura fa fare autoritratti, perchè si ragiona su quel che si è, su cosa si è fatto e su cosa si doveva fare. La paura genera anche un sacco di buoni propositi, che svaniscono all'istante appena la paura s'è sconfitta. Se si è un disegnatore (o lo si era) questi processi si esplicano in disegni.


Questo è bene. Non disegnavo per disegnare da un sacco di tempo. Ci sono voluti i coniglioni neri per ridarmi la voglia. Il risultato è nullo, ma poco importa. l'importante è aver rimesso la mano sul foglio.
Di autoritratti me ne sono fatti un po', non voglio metterli tutti perchè sono brutti. Voglio mostrarvi invece  la conclusione del percorso.
Quando si comincia a farsi autoritratti si finisce con l'avvicinarsi alla verità. Quindi quello che trovate qui, è l'ultimo disegno. Quello definitivo. Quello dove indosso la cravatta.





















Infine, archiviate le lagne penose, ecco un paio di aggiornamenti:
L'ultimo terrestre, il film, si avvia verso l'inizio della lavorazione. Il terrore sale. La voglia pure.

Ci sono trattative per portare sullo schermone anche "Appunti per una storia di guerra", ma siamo agli inizi, è un segreto e ci sono di mezzo i francesi.

Da più di un mese non fumo più e quindi prima o poi potrò mettermi al lavoro sul mio romanzo "Smettere di fumare fumando". Intanto scrivo racconti brevi.
Ho smesso anche Facebook. Quasi in contemporanea. Poi ho visto il film e sono stato molto fiero di aver chiuso l'account. Ora si tratta di non riaprirlo proprio mai mai mai più.
Come con le sigarette. Ora si tratta di.

Per finire:
Ho seguito la vicenda della giornalista del corriere che ha fatto lo sciopero della fame. Ho sopratutto seguito l'onda di solidarietà digitale sul web.
Ci sarebbe da farne una bella discussione ad averne voglia. Ma credo che la cosa più importante sia stato l'aver imparato che gli squali sono mammiferi.
Ringrazio per questo.

novembre 11, 2010

Internazionale

Sul prossimo numero di Internazionale un mio racconto, illustrato da Giacomo Nanni.
Per il resto, fiato sospeso, ancora per un po'. Poi spiego.

settembre 30, 2010

Invasioni

Con Andrea Vignali, il mio socio in animazione, abbiamo iniziato a lavorare all'inizio di agosto. 
Era il momento di andare in vacanza. Per quanto mi riguarda ero stanchissimo. 
Andrea, che è più giovane e forte di me, aveva una forma migliore, per fortuna.

Da La7 ci hanno chiesto una sigla animata per la nuova edizione de "Le invasioni barbariche", il programma di Daria Bignardi.
Un mese di tempo per farla. Volevano qualcosa con i pirati.

Essendo un furbone, ho pensato di fare tutta l'animazione ad acquarello, a colori.
Ho immaginato di prendere delle persone a lavorare, nella mia fantasia avrei disegnato solo i fotogrammi chiave e poi i miei lavoranti avrebbero fatto le intercalazioni.
Alla fine ho fatto tutto da solo, perchè ho un disegno sbilenco e avrei impiegato più tempo a trasmetterlo a qualcuno (farlo disimparare a disegnare, in sostanza) che a farlo da solo.
Solo Annina mi ha aiutato, ricalcando e ripulendo disegni. Lavoro noioso e infame.

Essendo un furbone ho usato un procedimento che mi faceva lavorare il doppio: ho disegnato e animato in Toon Boom, al computer, con la tavoletta grafica, poi ho stampato tutti i disegni e li ho ridisegnati e colorati a mano. 
Lavorando in HD il mac destinato al compositing sveniva in continuazione e solo la pazienza infinita di Andrea ha permesso di non tirare tutto dalla finestra.
Alla fine ce l'abbiamo fatta. A modo nostro, a momenti, ci siamo divertiti pure. Se avessi una seconda vita mi piacerebbe fare un'animazione lunga, senza essere costretti nei limitatissimi tempi televisivi. Tenere le inquadrature a lungo, giocare con luci e pause e movimenti. Una seconda vita, appunto, ci vorrebbe.

Il promo della trasmissione sta andando in onda da una decina di giorni. 
Le invasioni barbariche comincerà domani sera. 
Sarà disponibile anche in streaming, su facebook. 
Qui, trovate le istruzioni per seguirla.
Spero che la'animazione vi piaccia.
Faccio gli auguri a Daria e agli autori per la trasmissione.






settembre 29, 2010

Carpi e Ferrara

Venerdi 1 ottobre alle 21 Essedice al Teatro comunale di Carpi.
A seguire, alle 22, incontro del pubblico con me medesimo, o quel che ne resterà dopo lo spettacolo, a cura di Luciano Tamagnini.

Il giorno dopo, Sabato 2, ancora Essedice ma a Ferrara, al Festival di Internazionale, in Piazza Castello.
Qui il programma del festival per informazioni più accurate e altre cose belle da seguire.

settembre 28, 2010

Oodoov

L'ultimo post risaliva a luglio. Accidenti, non mi ero accorto.
Ecco quindi qualche aggiornamento sulla situazione.

Il film.
E' stato annunciato dalla produzione (e la produzione è Fandango), e quindi , finalmente, ne posso scrivere.
Da tanti mesi sto lavorando a questo progetto cinematografico.
Da quando Fandango ha fatto l'annuncio alle agenzie di stampa sono uscite tante notizie, alcune piuttosto confuse.
Di seguito i dati sicuri:

Il film è tratto da "Nessuno mi farà del male", libro di Giacomo Monti che mi folgorò.

Il film è stato scritto e sceneggiato da me.

Il film sarà pure diretto da me.

Il film non sarà un film d'animazione, ma un film con le persone vive.

Il titolo del film è "L'ultimo terrestre".

Se tutto andrà bene uscirà entro il 2012.

Non ci sono ancora nomi per attori/attrici.

Non dirò una parola sulla trama. Ma c'è il libro di Monti, per gli investigatori.

Questo è tutto.

Aggiornamento triste:
La storia "I vandali" è sospesa. Si è fermata, da sola, in questi mesi perchè non riuscivo a disegnare come si deve. Avevo altri mille pensieri e il disegno è fidanzato geloso. Non puoi dedicarle mezzo pensiero soltanto. Giustamente, si risente.
Quindi sta in un cassetto. Forse un giorno ne uscirà. Altrimenti entrerà nel cimitero delle storie mai finite.
Pronta per (non) entrare (mai) nel famoso volume "Inizi" che il mio amico Francesco tanto vorrebbe vedere stampato.
Facendo i conti siamo sulle 160 pagine di roba morta in gioventù.

Aggiornamento tristissimo:
In questi mesi ho cresciuto un cane. Mi sono affezionato come non avrei mai immaginato di potermi affezionare a una bestia e qualche giorno fa una macchina di merda me l'ha ammazzato.
Mi dicono che non si può distruggere l'umanità e quindi questo è.

E.
E chiudo con una cosa buffa. Questa (p)recensione parla del mio film, del quale, tranne me e la produzione nessuno conosce i dettagli (intendo, la storia, il tono, gli intenti).
Secondo me, una (p)recensione così, a priori, è una cosa che (oltre a avermi fatto ridere mezz'ora) porta troppo bene.
Un voodoo al contrario.
Praticamente un Oodoov.
Buon divertimento.

luglio 01, 2010

La storia "Vandali" si è rimessa in moto, con sospiro di sollievo della mia editrice, che sento fin da qua.
C'è una grande scena di battaglia dove ho cambiato stile di disegno (l'ho cambiato un po', almeno).

Un giorno, seguendo una notizia di cronaca che mi aveva colpito molto ho scritto questo articolo per Il Post.

E ieri ho girato questa intervista esclusiva con il figlio di un notissimo mafioso degli anni settanta (che poi ha smesso di essere mafioso).
Non tocco sigarette da dieci giorni e questo è l'effetto numero uno. Non posso stare fermo nemmeno un secondo, e quindi devo partorire cazzate a ciclo continuo.

Ora devo fare un po' di illustrazioni e nel frattempo moio dar cardo.
Saluti.

giugno 19, 2010

Wanted

Sto cercando quest'uomo. Ha circa trent'anni. 
In queste immagini i capelli sono rasati, ma adesso potrebbero essere più lunghi. La carnagione e gli occhi sono chiari. E' piuttosto magro e credo che l'altezza non superi il metro e ottanta.
Ha un carattere chiuso. Parla poco. Non è simpatico. 
Se qualcuno pensa di conoscerlo, di averlo incontrato o addirittura di essere lui, mi mandi un messaggio. Ci sono 1000 dollari di ricompensa.



Non fate caso all'abbigliamento. Nelle immagini a colori precedenti indossa l'uniforme del posto dove lavorava. L'aspetto attuale potrebbe essere completamente diverso. Non fatevi sviare da questo dettaglio.
Aiutatemi a trovarlo. 
Ci sono 1000 dollari in palio.






giugno 10, 2010

Il ritorno del Male? Non ce n'è alcun bisogno.

Vado a visitare il blog di un amico, Daniele Marotta. Trovo un articolo che mi incuriosisce. Una polemica a proposito del ritorno del giornale satirico "Il Male".
La discussione nasce da un confronto tra Massimo Caviglia e Flaviano Armentaro. Per il proseguo della lettura devo specificare che Massimo Caviglia è Vecchio, mentre Flaviano Armentaro è Giovane. Insomma, una discussione tra un autore Vecchio e un autore Giovane.

La questione mi si rivela con la lettura dello scmabio di email tra l'autore Giovane e l'autore Vecchio, a proposito della pubblicazione sul nuovo Male.
Le riporto qua, visto che l'autore Giovane l'ha resa pubblica.

Il testo inizia con la voce dell'autore Giovane. La versione originale è consultabile qui:

la riporto qui sotto, per comodità:


update!


la risposta di Massimo e la mia controrisposta. poi basta tediarvi con queste cose.


Quanta ipocrisia, retorica e malafede in quello che scrivi, a cominciare dal "lusingato e onorato", dagli abbracci e gli "in bocca al lupo", solo per arrivare agli sputi in pubblico.


Io non ho mai approfittato di avere alle spalle qualche bulletto virtuale che fa la claque e commenta sul blog senza ascoltare l'altra campana.


Se il tuo metodo per emergere e' quello del giovane cowboy che spara alla schiena del vecchio, hai sbagliato bersaglio: Vauro e gli autori di satira con cui stiamo preparando il Male non sono Berlusconi e i suoi ministri. Semplicemente, ognuno di noi ha un modo diverso di fare satira e - nonostante il piacere di promuovere le iniziative gia' esistenti (chiedi a Mamma e Scaricabile, prima di sputare veleno) - non puoi chiederci di non fare il giornale che vorremmo. E non si tratta di poltrone o di soldi ma di un progetto, qualcosa che vogliamo creare e condividere tra noi e con gli altri.


Ho sempre appoggiato le nuove iniziative e i nuovi autori, ma ognuno di noi vede la satira a modo suo, altrimenti Mamma, Scaricabile e Metro si sarebbero gia' intrecciati da tempo. Invece c'e' chi preferisce leggere piu' testi, chi piu' illustrazioni, chi piu' giornalismo, chi piu' vignette, chi piu' storie, e ognuno aderisce a questo o quel progetto secondo i propri gusti. Anche i lettori.


Hai accusato la vecchia guardia della satira di avere piu' colpe di Berlusconi, ma e' una tesi ridicola e falsa: innanzitutto perche' nei salotti non ci siamo mai andati (leggi bene i nomi dei partecipanti al progetto), e poi perche' abbiamo sempre rischiato con i nostri editori cause milionarie e conti in rosso.


Sarebbe facile dare la colpa ai lettori che non comprano le centomila copie di un giornale di satira come all'estero, ma abbiamo sempre continuato a farla onestamente, senza livellare al basso. Non e' facile, né è cosa da grandi numeri, quindi e' assurdo che tu pretenda garanzie da ministero con ferie e contributi pagati. Sappi che non abbiamo mai chiesto per prima cosa a un editore "quanto ci paghi" ma "quanta liberta' abbiamo di scrivere e disegnare quello che ci pare contro ogni potere". Se al Male ci saranno degli utili li divideremo, ma se e' la prima cosa a cui pensi hai sbagliato lavoro.


E nessuno voleva farti ombra, anzi il contrario.


Per me la polemica e' chiusa, ma immagino che a te serva tenerla aperta per avere ancora un po' di visibilita'.


ciao Massimo
non si tratta di lusinghe e poi insulti e sputi. io sarei veramente onorato di disegnare accanto a voi, ma su una rivista nuova, con un nome nuovo e con contenuti nuovi, con un modo di fare satira più fresco (e su Scaricabile qualche prova l'abbiamo data)
non su un cadavere riesumato.
il pubblico, soprattutto quello pagante, si merita di più che roba trita e ritrita
quello che vi si chiede è di supportare queste iniziative non di pescarci dentro e prendere come riempitivo.
questo no, questo fa male. impoverisce.


se il progetto del nuovo Male è così sentito allora andrebbe trattato diversamente, non mandando mail sbrigative a contatti pescati da scaricabile, svilendo il lavoro di redazione di quei quattro o cinque autori che hanno messo in piedi la rivista di cui anche tu hai goduto per 33 numeri.
ne tantomeno offrendo forfait vaghi. non credo che abbiate difficoltà a reperire i fondi, anche mettendoceli di tasca propria, per anticipare i pagamenti agli autori.


questo mi fa incazzare!
scegliete una squadra di autori e trattateli con rispetto! con la stessa riverenza che riservate a Bucchi, Vauro o Luttazzi.
la scusa del "vi diamo la possibilità di farvi vedere al grande pubblico" ormai non regge più. ne avete abusato. cosa è rimasto degli autori che hanno pubblicato su Emme? qualcuno gli ha dato altre possibilità?


se non ci rimane neanche il rispetto tra di noi e il rispetto per l'intelligenza dei lettori allora è finita, è proprio finita.






Premessa


questa mattina mi è arrivata una mail di Massimo Caviglia che mi chiede di collaborare al numero 0 del Male assieme a Vauro, Vincino, Scozzari, Liberatore, Mannelli, Perini, Bucchi, Riondino, Willem, Luttazzi (senza però parlare di contratti o prezzi, tu invia e basta!). L’ipotesi di pubblicarci sopra mi si era già palesata nei giorni precedenti per via di un’altra iniziativa di satira nella quale sono coinvolto e che non vi sto a spiegare ora. Quindi i pensieri che mi girano in testa lo fanno da parecchi giorni e il livore che mi contraddistingue in quanto persona repressa esplode con l’arrivo della suddetta mail.


Ho deciso di rispondere pubblicamente, non me ne voglia Massimo, ma ho bisogno queste cose di esternarle e so bene che facendolo mi farò terreno bruciato per eventuali collaborazioni e commissioni future nel settore. Ma va bene così, se devo fare questo mestiere voglio farlo in un ambiente che mi piace. Di fare la comparsata accanto a dei grandi artisti e poi ogni giorno continuare a rodermi il fegato per portare il pane a casa, non me ne viene niente.


Caro Massimo


ti ringrazio, sono lusingato ed onorato di avere la possibilità di pubblicare accanto a cotanti e cotali maestri. Io con i fumetti tuoi e di Disegni su Comix e Totem ci sono cresciuto ed anche con i favolosi ritratti sgradevoli di Mannelli e le genialate di Scozzari e Liberatore. È da li che viene la mia passione per il fumetto, è li che si è costruito il mio senso dell’umorismo ed anche il mio pensiero critico. Sono stati anni fantastici, voi, Bergonzoni, Luttazzi, Fazio, Guccini, Totaro e tutti gli altri.


Ma sono passati anni, tanti, ed oggi la satira versa in uno stato pietoso. Nenache il Fatto è riuscito a risollevarne le sorti, pur avendone la possibilità, con il suo inserto satirico ha ripiegato su una comicità sciacquata. Di chi è la colpa di tutto questo? Di Berlusconi? Del PD? Della censura? No, la colpa per me è vostra! Avete avuto 30 anni a disposizione per fare in modo che la voce satirica del nostro paese diventasse forte ed indipendente ed invece vi siete accontentati di collaborazioni laterali e dipendenti dai direttori di giornali. Emme è stata l’ultima vittima illustre, eppure Vincino, Staino, Vauro e tutti i soliti noti continuano a saturare qualsiasi media, giornali, televisione, addirittura diari e quaderni per la scuola.


Non schioda nessuno! E a quanto vedo non c’è neanche la voglia di farlo in futuro. Ecco e allora non siete poi così diversi dai nostri governanti che tanto critichiamo e che sono li mandato dopo mandato sempre gli stessi, a fare e dire sempre le stesse cose.


Le iniziative di satira ad oggi ci sono, Mamma e Scaricabile per fare due nomi tra i migliori, ci collabora un parco autori numeroso e pieno di spirito d’iniziativa, c’è voglia di fare e di innovarsi. E voi che avete la possibilità in quanto personalità del settore cosa fate? Invece di promuovere ed aiutare queste iniziative mi andate a riesumare una rivista morta e sepolta da anni? Ma che bisogno ce n’è? Per puntare sui nomi conosciuti e vendere copie in più? È questo lo scopo della satira?


Vi dico una cosa, per un Bucchi (non me ne voglia, prendo a caso) che viene strapagato dai giornali ci sono 50 altri vignettisti che non vengono pagati, a cui si chiede collaborazioni “a buon rendere”, che sono costretti a lavorare nei call center o come commessi ma che nel tempo libero si dedicano con passione alla satira, perché è qualcosa più forte di loro e non gliene frega un cazzo di non essere pagati.


Quello che ci vuole oggi non è il Male, quello che ci vuole oggi è innovazione, freschezza, cattiveria tanta, quella di chi la crisi se la vive sulla gobba non di certo di chi presenzia ai salotti di viale Mazzini o di chi si è comprato case su case con i cachè dell’Unità, di Repubblica, del Foglio. E c’è bisogno che voi alziate la voce per sostenerci e promuoverci, non di certo per faci ombra, fin quando sarà così non ci sarà possibilità di crescita per la satira.


Un abbraccio ed un in bocca al lupo per la vostra nuova avventura.

Ecco. Questo è quello che ho letto questa mattina e che mi ha portato a scrivere quanto segue.

E ora è il momento delle premesse.

Premetto che dal nuovo Male non ho avuto alcun invito a collaborare e che questo mi ha fatto quasi piacere, visto che conosco personalmente alcuni degli autori coinvolti e immagino che abbiano ricordato la mia posizione riguardo al mio rapporto con la satira
Insomma, preferisco raccontare storie.

Seconda premessa: Molti degli autori che pubblicheranno su Il male, di solito, non mi fanno ridere. Per niente. Non mi fanno neppure riflettere.

Terza premessa: Credo che riesumare il Male sia una scosa che non andrà da nessuna parte, ma credo pure che le cose non si fanno per andare da qualche parte o perchè abbiano successo, si fanno perchè si ha voglia di farle, perchè ci piace. E questo dovrebbe bastare.

Quarta premessa: sono molto legato ad alcuni degli autori del male, a Mannelli in particolare, che è un mio maestro di visione del mondo. A Vincino, che imitai, senza volerlo, ai tempi di Cuore e dal quale appresi come si possa amare il disegno, anche da grandi, come lo ama un bambino. A Scozzari, che porto nel cuore e nel cervello, anche se lo prenderei a puntate nel viso molto spesso e che ho pure sgamato a prendermi per il culo in pubblico. (Ho un passo leggero, quando voglio. E orecchie enormi.)
Ce ne sono altri, ma non importa.

Dopo le premesse torno alla questione. Ho deciso di scriverne perchè ho letto posizioni concordanti con quella di Armentaro anche da parte di miei amici e questo mi ha rattristato. Ne scrivo anche perchè le argomentazioni dell'autore Giovane mi fanno rabbrividire. Mi fanno rabbrividire anche molti dei commenti a supporto della sua tesi che ho potuto leggere su Facebook.
A proposito di FB. Avrei voluto rispondere là, sulla discussione aperta da Armentaro (l'autore Giovane) ma non ho potuto farlo, perchè non ci siamo mai inviati la richiesta di amicizia.
Tra l'altro, da un mese e più, il mio account di Fb stava chiuso. L'ho riaperto solo per leggere la discussione. Speravo di poter intervenire.
Comunque, detta discussione la trovate qui.

Per quanto mi riguarda, ho iniziato a lavorare con una tale smania di comunicare che ai soldi proprio non ci pensavo mai. Ho lavorato per Cuore, Boxer, Il Clandestino, Blue, altri.. sempre con lo stesso entusiasmo e sempre scoprendo "dopo" quanti soldi mi avrebbero pagato (quando mi hanno pagato).
Per dire, la prima volta che mandai le mie vignette a Cuore ne spedii una ventina, via fax e manco ci avevo messo un recapito per rintracciarmi, fu una mia collega (grazie Simona) del lavoro dove stavo allora a farmi scrivere almeno un numero di telefono, nell'ultima pagina inviata.
Mi ricordo che le chiesi "e perchè?" quando mi disse di farlo.
Ero giovane. Ero, al tempo, anch'io, un autore Giovane. Facevo altri lavori per campare.

Nella lettera di Armentaro a Caviglia riconosco quelle cose che tanta angoscia mi danno in questi tempi moderni. Parto dalla forma, che tanto è importante, secondo me, e tanto rivela. I termini usati.
Li cito, scusate se il testo risulterà prolisso:

"questa mattina mi è arrivata una mail di Massimo Caviglia che mi chiede di collaborare al numero 0 del Male assieme a Vauro, Vincino, Scozzari, Liberatore, Mannelli, Perini, Bucchi, Riondino, Willem, Luttazzi (senza però parlare di contratti o prezzi, tu invia e basta!). "

Ecco, il metodo "tu invia e basta" è sempre esistito. Per quanto mi riguarda, spesso, lavoro ancora così.
Iniziai a lavorare per Repubblica senza sapere quanto avrei preso, idem per Internazionale, idem per tutti i libri che ho fatto con Coconino. Ho sempre scoperto "Dopo" questa cosa.
A volte sono stato più contento, a volte meno. Ma ho sempre fatto così. Lo so: io sono scemo e voi siete furbi. Ma io sono fatto così e sono convinto che (per me) essere fatto così sia propedutico alla creazione artistica.
Questo è un discorso complesso, potremo affrontarlo in futuro, volendo, ma adesso c'è già abbastanza carne al fuoco.
Naturalmente, visto che misuriamo il mondo con i nostri occhi soltanto, quando vedo applicare "l'altro" metodo, storco la bocca. E parecchio.


"..ho bisogno queste cose di esternarle e so bene che facendolo mi farò terreno bruciato per eventuali collaborazioni e commissioni future nel settore."

Brividi. Sentire parlare di commissioni e di settore per questo lavoro mi fa una paura bestia.
Mai, neppure per un secondo, ho mai considerato il disegnare, il raccontare storie, il fare strisce di satira un appartenere a un settore, o di dovervi rientrare.
Mai ho pensato in termini di "commissioni", sempre e solo in termini di opportunità di espressione. Spazi di libertà.
E mai ho pensato ai buoni rapporti. Con nessuno. Ci sono le storie. La voglia di raccontare. La cosa, per me, finisce qui.

Possa perdonarmi l'auotre Giovane se faccio questo odioso lavoro di analisi delle singole frasi. Immagino che possa risultare fastidioso.
Ma credo che sia importante riflettere su questo.
Armentaro si lamenta che non ci siano state negli ultimi trent'anni, delle riviste di satira come si deve. Rimprovera gli autori Vecchi di stare al loro posto, pagati fior di quattrini e impedendo ai Giovani di farsi strada.

Mae i Vecchi fanno bene a non togliersi di torno. Sono i Giovani che dovrebbero essere più forti e spaccargli la faccia. A suon di innovazione e disegni con i controcoglioni e visioni della vita trasversali e innovative.

Ma se i Giovani vedono questo mestiere come qualsiasi altro mestiere. Se richiedono di avere il culo parato, di dar da mangiare alle famiglie (fanculo alle famiglie. Non fate i figli se questi vi tolgono i coglioni per fare a schiaffi con il mondo) come possono sperare di trovare un altro passo?
Quando i cromosomi sono modificati sono cazzi. Quando non si riesce (e non si riesce, leggetevi i commenti di approvazione all'esposizione di Armentaro, per vederlo da soli) a ragionare in termini extra-economici allora quale spirito rivoluzionario e trasversale si può sperare di avere?

Sei un autore Giovane, ti chiama il Male a disegnare? Bene.
Pensi che ti offriranno un paginone intero da riempire ogni settimana? Male. Questo non accadrà.
Devi spaccare il culo agli altri. E potrai stare certo che gli autori Vecchi non molleranno il loro spazio, magari pure riempendolo con delle stronzate e facendoti girare i coglioni, perchè così è. E allora?
Sono Vecchi. Devi sopprimerli.

Non ci sono garanzie. No ferie pagate. Nessun indennizzo per malattia o invalidità in questo mestiere. Non si sapeva? io lo sapevo da quando ero un ragazzino.
Non ci ho mai pensato. ora ho 46 anni, senza alcuna prospettiva di  pensione e finirò barbone, se il cervellino smetterà di raccontarmi storie.
E va bene così. Vaffanculo.

Questo lavoro, se lo si fa con lo spirito giusto, può darti quella cosa impagabile che si chiama libertà. E' l'unica cosa che conta. L'unica.
L'aspetto terribile è che questa vicenda mi ha ancor più fatto rendere conto di quanto lo spirito di tanti Giovani sia mutato. Di come abbia vinto la religione dell'economia. Di quanto profondamente sia ormai radicata.
Anche in chi la nega, nelle parole, ma la osserva nei comportamenti, nelle argomentazioni.
Ditemi che ho torto. Che non è così, e riempite queste pagine di post di ragazzi giovani che mi dimostrino di non essersi persi lo spirito tra gli scaffali di qualche cazzo di Mediaworld.
Fatelo, per favore, sputtanatemi.
Altrimenti continuerò a pensare quello che ho scritto come titolo dell'articolo: che del Male non c'è alcun bisogno, ne abbiamo già piene le ossa. In profondità, dove non arrivano neppure le TAC.

Come si chiama una premessa alla fine?
Postmessa?
Postmessa:
A me dell'uscita del Male non me ne frega una minchia. E manco faccio gli auguri agli autori. So che si divertiranno, si scazzeranno, passeranno ad altro. Non hanno bisogno degli auguri di nessuno.
Le cose vanno così.
Tanti li conosco. Li ho visti, con questi miei occhi quasi vecchi, gioire per l'arrivo di qualche disegno di autore sconosciuto che era andato dove loro non erano riusciti ad andare.
E' una cosa che rode il culo, sapete? io l'ho provata. Fa stare malissimo. Ma se mai questo lavoro, a quelli bravi, lo spazio glielo lasci. Ci patisci, ma glilo lasci. Io l'ho visto succedere.
Ma niente contratti. Nessuna sicurezza.
E' così. E a me, figuratevi, questo sistema piace pure.

maggio 15, 2010

LMVDM a Lucca

La web-tv Movimentivu e Gipi con LMVDM
domenica 16 maggio 2010 a San Micheletto (Lucca) - Ingresso libero


Proiezione di corti e documentari sociali nel pomeriggio, spettaccolo visivo e sonoro con Gipi la sera. Domenica 16 maggio, nel complesso San Micheletto (Lucca), il Centro nazionale per il volontariato presenta Movimentivu, la rinnovata web-tv del volontariato: prima con la programmazione di video (a partire dalle ore 15.30; in programma anche il documentario "La Z.I.A. fumava"), poi con lo spettacolo di Gipi, che metterà in scena "LMVDM - La mia vita disegnata male" (inizio 21.15). Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito. TI ASPETTIAMO.

Consulta il programma sotto la locandina, oppure visita il sito www.movimentivu.it


maggio 14, 2010

Politica interna

Il Pesce Pagliaccio vive in simbiosi con con gli Anemoni (per questo a volte è detto "pesce Anemone") come Entacmaea quadricolor, Heteractis aurora, e Stichodactyla gigantea.
I tentacoli dell'anemone proteggono il Pesce Pagliaccio dai predatori. L'anemone a sua volta, trae profitto dal movimento del pesce fra i suoi tentacoli i quali aumentano il riciclo dell'acqua e perciò dell'ossigeno. L'anemone inoltre può alimentarsi anche degli escrementi del pesce.
In età adulta il Pesce Pagliaccio si "trasferisce" dall'anemone al corallo anche se alcuni non si muovono mai dai loro anemoni.
(fonte:  Animal Store/aquariologia.)

febbraio 27, 2010

Nel Mucchio

Andrea Provinciali, giornalista del Mucchio, mi ricorda di ricordare questo:
"Da lunedì 1 marzo il Mucchio n. 668 di marzo con copertina e 6 pagine di intervista a te dedicate."
Lo faccio volentieri, anche perchè l'intervista è forse la migliore che ho mai fatto. 
Merito di Andrea e del tempo che passa.

febbraio 13, 2010

Otto

Le solite cose: da pulire e aggiustare. Sistemare i testi nei balloons e così via.
Momento difficile per disegnare.
Però è la numero otto.


febbraio 12, 2010

A domanda rispondo

Un amico mi domanda di mettere un disegno.
Non gli va di arrivare su questa pagina e trovarsi di fronte il manifesto del Pd.
Ha ragione lui.
Questa è una delle ultime scene disegnate per "Vandali".
Spero che basti, per ora.

febbraio 06, 2010

Perdenti Dentro












Al di là del contenuto debolissimo, della confusione dei segnali, dell'assoluta mancanza d qualsivoglia tipo di sentimento, della ridondanza di messaggi, dell' illeggibilità delle singole parti grafiche e dell'evidente mancanza di convinzione nel messaggio che caoticamente si cerca (ma si cerca di farlo, poi?) di trasmettere in questi nuovi manifesti del PD, vorrei aggiungere una cosa:
I balloon, non si mettono lì.

Però si, se si voleva trasmettere lo "spirito profondo" del "prodotto" (è così che si parlava in pubblicità, me lo ricordo) reclamizzato, allora si.
Questi manifesti sono un successo.
Ai miei occhi il PD, ora, è esattamente così.

febbraio 05, 2010

Essedice a Scansano




Torniamo in scena con Essedice, dopo l'esperienza fantastica con i ragazzi dei licei di Massa (un teatro pieno di barbari assassini urlanti) adesso siamo al Teatro Castagnoli di Scansano.
Sabato 6 febbraio, alle ore 21:00.
Venite?

gennaio 19, 2010

4 / Milano Bologna.

Ecco la pagina quatttro. Non posso metterle tutte altrimenti poi nessuno si compra il libro e io devo andare a vendere i lupini fuori dall'Arena Garibaldi (lo stadio di Pisa).




















Intanto, come annunciato, stasera (martedi) alle 18, Feltrinelli piazza duomo con Luca Sofri.
E domani, sempre alle 18, Bologna, sempre Feltrinelli, ma in Piazza Ravegnana, e con Vasco Brondi (non ricevetti conferma, ma pare proprio di si).

Io, intanto,  sono zoppo per motivi sconosciuti.
E l'Oki ha un sapore incredibilmente orribile per essere un prodotto moderno, insomma, una roba prodotta dopo la scoperta degli aromi naturali.
Però, senza Oki (Oki Finoki, per gli amici), non dormo.

E ancora oggi, con Andrea Vignali, iniziamo a girare il documentario più inutile e stupido del mondo.
Ecco, questo potrebbe pure essere il titolo: "Il documentario più inutile e stupido del mondo".
Ne saprete di più, nelle prossime settimane.

gennaio 17, 2010

Pagina 3

I vandali, a pagina tre.




















Altre cose: martedi 19 sarò alla Feltrinelli di Piazza Duomo, a Milano, alle 18, a parlare del mio lavoro e (spero) di altro, con Luca Sofri.
Mercoledi, il giorno dopo, a Bologna, non so ancora con chi (forse Vasco brondi ma sto aspettando conferma). Alla libreria di Piazza Ravegnana. Sempre alle 18.
Per concludere questo annuncio: il 25 sarò invece a Firenze, ancora in Feltrinelli, con Appino, il bravo cantante chitarrista degli Zen Circus. L'orario è sempre il solito. Lui porterà la chitarra.

gennaio 15, 2010

I vandali

C'è una storia nuova.
Dopo "Gli innocenti" e "Hanno ritrovato la macchina", sarà la terza parte di "Baci dalla provincia", il terzo dei tre volumi da 32 pagine della serie Ignatz di Coconino.
Lo so, è ambientata nel 1200 e pare strano che possa stare con le altre due. Ma ci sta. Vedrete che ci sta.
Il titolo è quello che da il titolo a questo post: "I vandali".
Ho voluto mettere le pagine, ma sono ancora da pulire e rifilare. Accidenti alla fretta.


gennaio 03, 2010

SantaMariaVideo

Ho ricominciato a girare cortometraggi imbecilli. Ho formattato per sbaglio l'hard disk principale del compiutero e mi sono improvvisamente reso conto della fragilità dell'esistenza moderna.
Quindi (in lacrime) mi sono messo a cercare (dovunque) una eventuale copia dei corti di SMV.
L'ho trovata, e per evitare futuri disastri ho deciso di rimetterli tutti sul web.
La' dove le mie manacce non possono arrivare a fare danni.
Ho iniziato a mettere i primi videi. In questi giorni li metterò tutti al loro posto.
Poi li ordinerò pure per data etc. etc.

Per ora stanno tutti in un secchio, con due uova sopra.

SantaMariaVideo lo trovate qui.

Ultimo in Europa, infine, ho scoperto quanto sia divertente girare corti idioti con l'iphone (non il mio, che non lo fa, ma quello di Anna che lo fa.)
Ora non mi riesce più di smettere.

Buon anno a tutti.