luglio 31, 2009

L'incredibile storia dell'uomo che non sapeva cagare (3)


L'uomo che non sapeva cagare si ruba la scena, ma intanto lavoro alla nuova storia per Animals e alla rappresentazione teatrale di "S."
Ne parlerò meglio più avanti.

luglio 28, 2009

luglio 25, 2009

Un abbraccio

Un abbraccio pubblico, qui, a Carlo e a tutti i suoi amici.
A tutti i suoi affetti, a sua figlia.
A Paola.

Se faccio questo mestiere, lo devo anche a lui.
Carlo Barbieri è partito di colpo. Stavamo lavorando a delle cose nuove.
Quando usciranno, comunque, porteranno la sua firma.

E aggiungo una foto sua che ho trovato ora, così che quelli che sono capitati allo stand della coconino, alle varie fiere, in questi anni possano ora riconoscerlo e mandargli un pensiero.
E' una bella foto.
Lui ride e la moglie Paola gli da un cazzotto finto.

luglio 21, 2009

L'incredibile storia dell'uomo che non sapeva cagare (1)



E il primo che mi fa presente che si dice "caCare" e non "caGare" ci mando L'uomo che non sapeva caGare a casa. Ma proprio lui. Non l'opuscolo informativo.

luglio 19, 2009

"L'uomo che non sapeva cagare" e altre cose

Per non morire di fame mi vendo gli originali.
Tutti quanti e sempre.
A volte devo aspettare qualche mese per farlo.
Oppure cominciare una nuova storia, così che separarmi dalla penultima mi risulti meno doloroso, ma poi succede.

Così, a casa non ho niente. Non ho disegni. Mi sembra di non aver mai fatto nulla.
Che lavoro ho fatto negli ultimi dieci anni?
E' una domanda che mi faccio spesso.
Per darle una risposta minima e sempre insoddisfacente mi metto a frugare nel disco duro dell'ordinatore, alla ricerca di cose vecchie.
Questa mattina l'ho fatto.
Ho trovato delle cose che avevo dimenticato.

Intanto questa. L'ho trovata salvata con il nome "padule psichico". L'ho disegnata in Francia, in un villaggio vicino a Toulouse, sotto una pergola piena di speranze. Due estati fa.

Ed anche questo viene dallo stesso posto. Dallo stesso momento. Uno scorcio visto passeggiando una sera, mentre con la mia ragazza di allora andavamo a dar da mangiare alle zanzare lungo il fiume.

Allo stesso tavolo, sotto la stessa veranda, disegnai anche questo.

Sempre in quei mesi, ma in Corsica, stavolta, mi misi a lavorare su una storia che mi si spense nelle mani.
Mi resta una bozza di personaggi. "Collirio" mi piace ancora.

E poi ci sono questi disegni fatti in settimana. In questa settimana intendo.
Una prova di acquerello su una carta troppo ruvida:


E una copertina (scartata) fatta per Einaudi.

Avevo pure trovato le vecchie strisce de "L'uomo che non sapeva cagare" (quante risate mi ero fatto mentre le disegnavo!) ma non credo di essere pronto a metterle in giro.
Sono troppo vigliacco.