E tutti e tre odiamo il mio scanner francese.
E' una merda della Epson.
Un compatto scanner/stampante.
Lo comprai perchè avevo una casa troppo piccola per tenere due macchine distinte (un vero scanner ed una vera stampante) ed ora me ne sono pentito.
Per dire: tutte le cose che metto su queste pagine sono provvisorie. Dovro' riprenderle con uno scanner vero, come quello che ho in italia.
Per dire: se vedete delle aree sfocate, o grige, o dei colori da vomito, sappiate che la colpa non è mia. E' lo scanner di merda.
Ed è a causa sua che non mi sono neanchepreso la briga di pulire le vignette e i balloon.
Dicevo: io sono tre.
Sto lavorando a tre storie in contemporanea. Era da marzo che non avevo un posto per lavorare (vedi alla voce "casa"). Ora ce l' ho. Una casa vera ed un tavolo vero.
Ed ho cominciato a vomitare pagine.
Uno dei tre me sta lavorando al nuovo Ignatz.
Tiene un disegno a quasipennello, ed una storia piuttosto solida e "normale". Con una struttura, una sceneggiatura.
Questa è una delle scene. Il titolo, ancora, non c'è.
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L'altro me, che chiameremo per comodità Numerodue, ha ceduto all'ossessione di Zaky.
Questo personaggio mi rompe i coglioni da mesi. Era diventato un racconto lungo, poi una serie di note, una sceneggiatura, dei ritratti. Ora è diventato una storia.
"
Zaky e gli altri" è il titolo. E queste sono le prime tre pagine.
(Da pulire, aggiustare, rifare la grafia..quando avro' uno scanner vero.)
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Numerotre invece ha ripreso un'idea che avevo da tanto tempo. Qui devo omaggiare e ringraziare Andrea Pazienza, perchè è da lui che imparai il concetto di "resa" nell'affrontare una storia.
Lui la condiva con la storia del Kendo, dove la prima posizione del combattimento richiede l'alzare le braccia, il bastone sopra la testa, rendendosi cosi' vulnerabili ad ogni possibile attacco.
In sostanza, per me, si tratta di scrivere e disegnare (male, che bene non mi viene) tutto di getto. Spogliandosi di pose e protezioni e mettendosi nei guai.
Il risultato è una (quasifinta) autobiografia. Scorretta (spero) e sguaiata.
Il titolo di questa roba (non mi riesce di chiamarla storia) è "
La mia vita disegnata male".
Farla mi diverte e mette in quasipace. Non me ne frega veramente una minchia della qualità finale. A volte, mentre la disegno, rido. E questo mi basta et avanza.
Qui le prime quattro pagine.
Naturalmente è tutto inventato.
Tutto finto.
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