In questi giorni sto lavorando alla riedizione del mio primo lavoro: Esterno Notte.
La versione italiana è esaurita e stiamo per ristamparla con alcune modifiche e l'aggiunta di una storia: "Le facce nell'acqua", nuovi disegni ed un nuovo testo di accompagnamento.
La nuova edizione uscirà anche in Francia (Vertige) e probabilmente (non è ancora sicuro) in altre nazioni europee. Così ho dovuto fare delle modifiche.
Niente balloons trasparenti, per esempio. (Qualcuno mi dica, una volta per tutte, come si scrive balloons) .
Quando disegnai le storie di E.N. non pensavo che ne avrei fatto un libro. Più avanti pensai che non ne sarebbero state vendute più di tre copie. Quindi non pensai neppure a lavorare pensando alla necessità di traduzione e mi lasciai andare ad ogni tipo di libertà grafica.
Ora pago questo leggero pessimismo.
Sto passando le giornate al computer, a lavorare solo sulla grafica.
E intanto la storia de "La stanza" mi chiama e si lamenta, dal tavolo da disegno.
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30 commenti:
"Balloons" va bene ma in italiano il plurale di parole straniere non si fa, quindi si scrive per esempio: "i balloon".
Che poi trasparenti erano bellissimi. Però fa lo stesso, mi fido di quello farai.
Ciao
a.b.
deve essere una bella cosa riprendere un vecchio fumetto e rinfrescarlo per una nuova edizione...
no, forse è stressantissimo.
E' abbastanza faticoso, perchè ho il pensiero alla storia nuova, a quei personaggi, a quella tecnica e quei colori e mi sento in mente i dialoghi, le cose che potranno o vorranno dire i protagonisti della storia.
Però sono affezionato a Esterno Notte e tornare a lavorarci su mi fa strano effetto. Mi ricordo i giorni in cui lo disegnai e mi ricordo com'ero io e com'era il mondo intorno.
Ora (anche se poco tempo è passato, in effetti) è tutto diverso.
immagino che i tuoi ragazzi musicisti facciano un gran casino nella tua testa mentre tu sei lontano da loro.
forse ti chiamano dalle tavole. "oh! gipi!" anzi "oh!gianni!cazzo, ti muovi!?".
salutameli
sabato sei a modena?
c'è munoz
robert
Non c'entra niente (?), ma visto che sei al computer dai un'occhiata a questo:
http://www.mediumrecords.com/video/kids.mov
Oh extra! Un traduttore il vostro su blog! Poiché non parlo per niente italien¦ io potrò inviare un commento che comprenderai:) Gradisco enormemente il vostro lavoro. "note per una storia di guerra" e "gli innocenti" sono due letture extremement forti! Ed il vostro disegno è splendido!!!
Secondo il GRANDE dizionario Garzanti:
FUMETTISTA
1:chi crea o disegna storie a fumetti
2:chi produce opere narrative di scarso valore
Hahahahaha! Spettacolare!
Quando uno ti dice: "Heila! ma che bravo fumettista che sei" non sai se ti piglia per il culo, come fai?
Puo essere un fine pigliaperilculo.
Povero dizionario Garzanti... ma d'altronde deve rispecchiare cio che la società abbina a tal parola.
Per curiosità, altri dizionari dicono la solita cosa?
Gipi, come la prendi se ti dico che sei un bravo fumettista? :)
Blank:
Lol, questa cosa del dizionario mi piace molto.
Pensi che sia possibile avere una immagine scansionata del trafiletto?
Anche io sono curioso riguardo ad altre definizioni su altri dizionari.
Yannick:
Merci des bons mots, Yannick. Tu es très gentil.
J'aime le traducteur automatique :)
Notizie sulle domande relative a trasferte nei festival:
Non vado da nessuna parte.
Devo disegnare. Ho tanti lavori aperti e poco tempo.
Quindi niente trasferte, per ora.
Il 25 aprile, alla presentazione di "Resistenza 60" ed. Fernandel, un anziano partigiano ha elogiato il fumetto come medium straordinario per far conoscere la storia (ha espresso questo concetto in dialetto riminese). Io mentre parlava facevo cenni di assenso con la testa.
Alla fiera del libro di Torino presenteranno il volume "NIC -
narrazioni in corso, laboratorio a fumetti sul raccontare storie" cioè come nasce un libro tra parole e disegni, ed Rizzoli - collana Holden Maps.
Forse bisognerebbe aggiornare i vocabolari...
andrea b.
Blank, ma forse quella definizione era alla voce "spreg." ovvero dispregiativo.
Nel tal caso la questione assume valenza differente.
Sul dizionario online DE Mauro, alla definizione dispregiativa, per esempio, troviamo questo:
"4 spreg., fumetto: opera letteraria o cinematografica o televisiva di scarso valore, dal contenuto banale e superficiale: questo film è proprio un f."
Del resto, alla voce "tecnico-specialistico" troviamo questo:
"6 TS gastr., fumetto: brodo di pesce concentrato"
E non credo che questa definizione rappresenti il modo in cui in Italia viene inteso il racconto a fumetti.
Precisare, per favore. Non ci indignamo a vuoto, se possibile.
Bon, me lo sono trovato da solo.
Era la definizione dispregiativa.
E mi piace che il mestiere che faccio sia utilizzabile in senso dispregiativo.
Fantastico.
E' un piacere negato ai chirurghi.
"Quello? Bah... quello è solo un chirurgo.."
Non funziona.
Giusto giusto, no all'indignazione a vuoto.
In effetti c'è spreg. davanti alla seconda definizione di fumettista.
Però il fatto che possa essere utilizzato come dispregiativo è comunque "interessante"...perche si suppone faccia riferimento ad un sentire comune, che non credo sia vero.
Molte volte ho sentito "Quel film è un fumetto" come critica ma nessuna "Quel regista è un fumettista" (Mettendo da parte Bilal). Probabilmente la casistica non mi ha mai portato a leggere o sentire un discorso simile.
Piu tardi, quando avrò un po di tempo, cercherò di capire se histrieta e comic possono essere usato come (speg.)
Effettivamente "chirurgo" non è mai dispregiativo. Anche i bombardamenti quando sono "chirurgici" sono "buoni". Certo, l'importante è non far vedere le immagini...
andrea b
Comunque - scusate se ci torno su - che chirurgo non sia mai dispregiativo e fumetto sì la dice lunga su quel che diceva quel filosofo (Foucault) circa chi nella società può parlare e chi no (L'ordine del discorso, circa 70 pagg. ed. Einaudi). Il fumetto vìola le regole retoriche e porta facilmente ed efficacemente messaggi eversivi. Dunque: sotto coi dispregiativi!
andrea b
A historietista, il dizionario spagnolo "Real Academia Espanola" mi da:
historietista.
1. com. Autor de historietas ( series de dibujos).
e a historieta mi da :
1. f. Fábula, cuento o relación breve de aventura o suceso de poca importancia.
2. f. Serie de dibujos que constituye un relato cómico, fantástico, de aventuras, etc., con texto o sin él. Puede ser una simple tira en la prensa, una página completa o un libro.
Per Historieta siamo abbastanza vicini alla definizione italiana di fumetto...historieta, storiella.
Ma all historietista non viene abbinato il (spreg.). (ameno, non in questo dizionario on-line, il quale mi pare abbastanza serio, piu di altri che ho visto).
Che il fumetto possa essere usato come (spreg.) non ne discuto, anzi, è sritto col fuoco, ma che fumettista possa essere usato come (spreg.) non lo credo.
Facciamo un esempio: Beppe mi racconta la sua vacanza al mare in maniera molto animata, alla fine io gli butto giu: "eh, che fumettista che sei!" ...come la prende? Io mi sentirei screditato, si... ma uguale se mi dicono "senti la romanziere" o "ma sei un regista allora!"...dipende dal tono in cui viene detto, eppure regista e romanziere non lo hanno lo (spreg.).
Insomma, non mi sembra di uso comune la parola fumettista come (spreg.). Deve ereditarlo per forza dalla parola fumetto?
Comunque me ne sbatto altamente di tutto, mi diverte spulciare un po, giusto per gusto, giusto?
giusto gusto!
a me piace la definizione "storiella".
è forte!
Giusto Blank.
A me è comunque piaciuta la ricerca che hai fatto.
E, scherzi a parte, è chiaro che fa strano effetto che "fumettista" possa essere usato come dispregiativo.
Uhm, nessuno ha cagato la mia teoria che il fumettista è considerato poco e a volte spregiativamente allo scopo di tappargli la bocca avendo egli per le mani un mezzo espressivo eversivo (che tra le altre cose mette in ridicolo il mercato dell'arte producendo vera arte, a costi ridicoli, quindi per tutti). Vabe' sarà solo sociologia spicciola.
andrea b
Io! Io! Io! ti ho letto!
Non credo che ci sia qualcuno che voglia tappargli la bocca, semmai non sono in tanti che vogliono investire i propri soldini in maniera intelligente in un medium che ha solo bisogno di un piccolo rilancio d'immagine e tanti "prodotti" di qualità.
Chiedo perdono, Andrea.
Ti rispondo subito.
Io non credo che esistano mezzi espressivi con potenzialità "eversive".
Credo che siamo in un mondo (quello occidentale intendo, di altri non so niente) che è capace di assorbire ogni critica o satira o messaggio artistico senza battere ciglio.
Credo che assorbirebbe anche un messaggio eversivo (ma cosa significa, poi, eversivo? Nei confronti di chi o cosa?) in prima serata su rai 1. Figuriamoci nelle pagine di un qualsivoglia libro a fumetti difficilmente reperibile nelle librerie specializzate.
Un esempio: Non c'erano armi di distruzione di massa in Iraq.
Era una menzogna.
Embè?
Questo "embè?" è la reazione indignata del mondo occidentale di fronte alla rivelazione (eversiva?)che l'ultima guerra moderna è stata scatenata sulla base di una clamorosa e palese bugia.
Embè?
Per quanto riguarda il mercato dell'arte e la "vera arte" , rischiamo di non levarci le gambe.
Queste definizioni (da "mercato dell'arte" a "vera arte") mi danno una profonda inquietudine.
Preferisco fuggirne a gambe levate.
Io anche gradisco il traduttore automatico (io espere che funziona bene)! :)
Gipi, non so, mi pare che quando tu dici che da certe definizioni "fuggi a gambe levate" sia soprattutto un modo per non diventare un trombone fossilizzato. E per questo ti ammiro. Però sono sicuro che, quando ti metti sul tavolo a disegnare, ti dai un compito alto: cercare di dire qualche parolina di verità oppure dare gioia a chi legge/guarda i tuoi lavori (o tutt’e due). Le osservazioni che fai sulla guerra in Iraq sono scomode, radicali. Altre domande che ti poni sulla vita sono radicali, e quando tu le porti nel fumetto, quando racconti coi tuoi disegni, questo diventa un po' sovvertitore, un po' scombussolante, un po' scardina certezze, un po' controcorrente rispetto al flusso dell'informazione-propaganda e dell'addomesticamento psicologico che subiamo in continuazione. "Eversivo", ma detto con senso della misura, consapevoli che non è facile oggi raccontare, insomma con "un po'" davanti.
Almeno io la vedo così, e questo chiederei al fumetto come lettore.
andrea b
Felice di averti trovato in rete, tornerò spesso a vedere lo stato dei lavori.
Mauro Biani
http://maurobiani.splinder.com/
E chi ha già il libro deve ricomprarlo per la nuova storia?
:(
Se è un fan con le palle sì. Di' non hai mai visto quante edizioni dello stesso disco hanno gli springsteeniani o i dylaniani?
ovviamente il libro sarà acquistato e sistemato sotto il cuscino per dormire bene.
Soltanto volevo felicitarti per il laboro che stai facendo. Ho scoperto il tuo laboro questo statte nel EFNAC di Milano. (Mi piace un sacco Italia, 5 anni fa ci ero stata per studiare). Stavo cercando qualche fumetto che mi piacese e apena lo guardo sensa aprirlo gia mi piaceva lo stille (GLI INNOCENTI) bellissimo! ma ancora piu bello "EXTERIOR NOCHE", me l'ho comprato dopo ieri in un negozio dove ci vado spesso, qui, in Barcellona, quando ho visto il fumetto subito mi ero resa conto che era di Gipi,fantastico. Mi piace anche perche spigui che tecniche usi, parli delle storie, etc.
auguri ancora! mi fai venire la voglia di disegnare quando sono pigra!
p.d: scusatemi per il mio italiano!
saluti!
anna
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