Questo è "La tenda". Acrilico e olio su carta.
E poi un omaggio/citazione de "L'isola dei morti" di Arnold Böcklin (del quale sono diventato quasi parente). Olio su tavola. Questa è la fotografia del dipinto, la qualità della riproduzione è quel che è.
Ho fatto altri dipinti a olio che pero' al momento non posso mettere in visione.
Altri ne faro', spero, in questi giorni.
Buon anno a tutti.
dicembre 31, 2008
dicembre 22, 2008
Che poi pausare non si può.
Edit:
Domani, mercoledi 24 dicembre sarò ospite di Radio due, alla trasmissione "Gli spostati". In diretta dalle 14,30.
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Pausare non si può.
Perchè lavoro con altre persone ed altre persone lavorano con me.
Per esempio, ho ricevuto un video girato da dei giovanissimi autori di Crossing Tv.
Sono molto giovani e credo che meritino una visibilità al loro lavoro.
Quindi, il video è qui.
E poi sul numero natalizio di Internazionale ci sarà un calendario con le mie illustrazioni.
E pure loro meritano una segnalazione, che sono amici e sono bravi.
E infine ringrazio i ragazzi del Fondino, di Città di Castello, che hanno accolto me, Luca Giovacchini e Paolo "Peewee" Durante con tanto calore e attenzione da farci commuovere.
Spero che abbiamo fatto un bel lavoro, con la lettura musicata. Noi ci siamo divertiti assai.
E un ultimo ringraziamento agli organizzatori della serata al Pinocchio, a Firenze.
E' stato bello spaccarsi la mascella con gli autocazzotti.
Add:
P.s. Per chi se lo sta chiedendo:
Si. Ho chiuso l'account su Facebook.
Domani, mercoledi 24 dicembre sarò ospite di Radio due, alla trasmissione "Gli spostati". In diretta dalle 14,30.
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Pausare non si può.
Perchè lavoro con altre persone ed altre persone lavorano con me.
Per esempio, ho ricevuto un video girato da dei giovanissimi autori di Crossing Tv.
Sono molto giovani e credo che meritino una visibilità al loro lavoro.
Quindi, il video è qui.
E poi sul numero natalizio di Internazionale ci sarà un calendario con le mie illustrazioni.
E pure loro meritano una segnalazione, che sono amici e sono bravi.
E infine ringrazio i ragazzi del Fondino, di Città di Castello, che hanno accolto me, Luca Giovacchini e Paolo "Peewee" Durante con tanto calore e attenzione da farci commuovere.
Spero che abbiamo fatto un bel lavoro, con la lettura musicata. Noi ci siamo divertiti assai.
E un ultimo ringraziamento agli organizzatori della serata al Pinocchio, a Firenze.
E' stato bello spaccarsi la mascella con gli autocazzotti.
Add:
P.s. Per chi se lo sta chiedendo:
Si. Ho chiuso l'account su Facebook.
dicembre 20, 2008
dicembre 17, 2008
dicembre 16, 2008
Fantasy?!
Questa è un'illustrazione uscita su Repubblica di questo sabato.
Un disegno fantasy, non ne facevo da seimila anni.
Mi sono divertito.
Sul giornale, per motivi di spazio e testo è uscito in versione piccoletta.
Lo metto qui, un po' più grandino.
E intanto [edit] alcuni collegamenti a interviste su LMVDM.
Con Ico Gattai, per Il Tirreno. Ico è un amico (ops) e l'intervista è mediamente scanzonata.
Su Mangialibri.
Officina creativa.
dicembre 15, 2008
In tour
Dopo la bella serata di Torino, al Circolo dei lettori, con tanto di torta di compleanno inaspettata, è la volta di Firenze, venerdi 19 docembre, alle 21, 30, al Pinocchio Live Jazz.
E a seguire, domenica 21, al Fondino di Città di Castello.
Poi ci saranno Natale e capodanno. Pausa, quindi. Ma ripartiamo a gennaio, con date a Pisa, Roma, ed altre da confermare (vi terrò informati).
Un ultima comunicazione: il 24 dicembre, prima che arrivi babbo natale, sarò su Radio Due, alla trasmissione "Gli spostati", in diretta, da Roma.
Il nome della trasmissione mi va giusto giusto.
Dimenticavo. Questa è la home page di Futuropolis, il mio editore francese, in occasione dell'uscita di LMVDM in Francia.
Per quel che può valere, mi lusingò moltissimo.
dicembre 07, 2008
Per ringraziare
Sono tornato da Milano con dei giramenti di testa fortissimi. Per la strada, alla chiesa di Sant'Ambrogio, dopo aver visitato il santo mummificato e aver represso (a malapena) una crisi di riso irrefrenabile davanti a quei poveri piedini di mummia caramellata, ha cominciato a girarmi forte la testa.
Era un segno? O forse la normale divina reazione alla mia blasfemia ?
Però avevo pure un "nuovo testamento" rubato dall'hotel , che mi sono letto a voce alta sul vagone del ritorno, facendo la figura del fanatico religioso. Non credo che sia stata la blasfemia, credo che sia stata la tensione. La tensione che si allentava, unita al freddo di Milano e alle tredici fette di pane arrostito mangiate a colazione, nell'albergo.
Una famiglia, padre madre e figlio grande, mi ha riconosciuto alla stazione e mi ha salutato e sorriso come se ci conoscessimo.
Capisco come funziona, era successo lo stesso a me con il signor Crozza, sempre all'hotel. Gli avevo sorriso come dire "ciao Crozza, come va? Ci prendiamo un taxi insieme?". Ma lui, chiaramente ignorava chi potessi essere. Io conoscevo lui. lui non conosceva me.
Televisione. Normali effetti collaterali della notorietà televisiva.
A Roma, entro nel palazzo della mia fidanzata. Andiamo verso l'ascensore, che in quel momento sta scendendo.
Ci fermiamo, aspettiamo, le porte si aprono.
Una ragazza mai vista prima con un bel cane giallino (mai visto prima) mi fa una risata sul viso.
Si, sono quello di ieri sera alle invasioni barbariche.
Mi fa proprio una bella risata, come se ci conoscessimo e le avessi fatto una battuta venuta bene.
La mia mamma ha ricevuto telefonate dai parenti.
Pare che io sia molto cambiato, da quando passavo le giornate alle panchine e facevo scuotere la testa a chiunque osasse immaginare una mia crescita. Le dicono cose così.
Insomma, potenza della televisione.
E poi c'è oggi, il giorno in cui scrivo. Che apre una settimana in cui dovrò fare 12 illustrazioni per Internazionale (facciamo un calendario buffo, ne parlerò più avanti) e un lavoro grosso per La Repubblica.
E poi ci sono i disegni da fare per il mio poeta preferito, Guido Catalano, e preparare lo spettacolo per venerdi sera, a Torino, al Circolo dei lettori.
Insomma, considerando che ho tempo fino a giovedi sera per fare tutto ciò, sono murato al tavolo da disegno mentre vorrei andare per strada a fare il galletto che viene riconosciuto (e menato, forse) dagli sconosciuti.
E ci sono tutti questi messaggi.
Io di solito rispondo a tutti, o quasi, ma questi sono davvero troppi.
Quindi metto un grazie grande, a tutti quelli che si sono avvicinati al mio lavoro, dopo la trasmissione.
Il libro si trova con difficoltà, lo so.
Le copie se ne sono andate in fretta.
E' bene. E' male, pure.
Però, chi lo vuole subito, può trovarlo sul sito di Internazionale (Fusi Orari)
e sulle pagine di Coconino Press. E' ordinabile con acquisto via web, da entrambi gli editori.
E per finire devo spendere qualche parola per le persone che mi hanno accolto a Milano.
A partire dall'amico Luca, che ogni giorno di più mi si fa fratello interiore, a Daria Bignardi, che fu bravissima a condurre l'intervista.
Perchè poi magari non tutti lo sanno, ma per fare una bella intervista, per dire cose non idiote al cento per cento, occorre che l'intervistatore ci guidi. Bisogna che sugli occhi di chi pone la domanda traspaia un interesse reale, non un insofferenza in attesa del prossimo blocco pubblicitario e che le domande siano intelligenti, altrimenti si è fregati.
E lei, la conduttrice Daria Bignardi, è stata davvero brava. la ringrazio qui, visto che l'ho potuto fare solo di corsa, allo studio.
E poi tutti quanti, i tecnici, le truccatrici, l'assistente di studio. Sono stati tutti molto gentili.
Io mi sono divertito molto. Anche se stavo per svenire al momento del conto alla rovescia prima di andare in onda.
Ma ne riparlerò meglio più avanti.
E grazie a Valeria. E a mia sorella Annalisa, che tanto mi fece riflettere.
Bene. Basta sdolcinamenti.
Ora devo ingobbirmi al tavolo, che i discorsi li porta via al vento.. e non ce la farò mai a finire per tempo.
Poi vi racconto meglio.
L'intervista, per chi non l'ha intravista, la metto qui:
Era un segno? O forse la normale divina reazione alla mia blasfemia ?
Però avevo pure un "nuovo testamento" rubato dall'hotel , che mi sono letto a voce alta sul vagone del ritorno, facendo la figura del fanatico religioso. Non credo che sia stata la blasfemia, credo che sia stata la tensione. La tensione che si allentava, unita al freddo di Milano e alle tredici fette di pane arrostito mangiate a colazione, nell'albergo.
Una famiglia, padre madre e figlio grande, mi ha riconosciuto alla stazione e mi ha salutato e sorriso come se ci conoscessimo.
Capisco come funziona, era successo lo stesso a me con il signor Crozza, sempre all'hotel. Gli avevo sorriso come dire "ciao Crozza, come va? Ci prendiamo un taxi insieme?". Ma lui, chiaramente ignorava chi potessi essere. Io conoscevo lui. lui non conosceva me.
Televisione. Normali effetti collaterali della notorietà televisiva.
A Roma, entro nel palazzo della mia fidanzata. Andiamo verso l'ascensore, che in quel momento sta scendendo.
Ci fermiamo, aspettiamo, le porte si aprono.
Una ragazza mai vista prima con un bel cane giallino (mai visto prima) mi fa una risata sul viso.
Si, sono quello di ieri sera alle invasioni barbariche.
Mi fa proprio una bella risata, come se ci conoscessimo e le avessi fatto una battuta venuta bene.
La mia mamma ha ricevuto telefonate dai parenti.
Pare che io sia molto cambiato, da quando passavo le giornate alle panchine e facevo scuotere la testa a chiunque osasse immaginare una mia crescita. Le dicono cose così.
Insomma, potenza della televisione.
E poi c'è oggi, il giorno in cui scrivo. Che apre una settimana in cui dovrò fare 12 illustrazioni per Internazionale (facciamo un calendario buffo, ne parlerò più avanti) e un lavoro grosso per La Repubblica.
E poi ci sono i disegni da fare per il mio poeta preferito, Guido Catalano, e preparare lo spettacolo per venerdi sera, a Torino, al Circolo dei lettori.
Insomma, considerando che ho tempo fino a giovedi sera per fare tutto ciò, sono murato al tavolo da disegno mentre vorrei andare per strada a fare il galletto che viene riconosciuto (e menato, forse) dagli sconosciuti.
E ci sono tutti questi messaggi.
Io di solito rispondo a tutti, o quasi, ma questi sono davvero troppi.
Quindi metto un grazie grande, a tutti quelli che si sono avvicinati al mio lavoro, dopo la trasmissione.
Il libro si trova con difficoltà, lo so.
Le copie se ne sono andate in fretta.
E' bene. E' male, pure.
Però, chi lo vuole subito, può trovarlo sul sito di Internazionale (Fusi Orari)
e sulle pagine di Coconino Press. E' ordinabile con acquisto via web, da entrambi gli editori.
E per finire devo spendere qualche parola per le persone che mi hanno accolto a Milano.
A partire dall'amico Luca, che ogni giorno di più mi si fa fratello interiore, a Daria Bignardi, che fu bravissima a condurre l'intervista.
Perchè poi magari non tutti lo sanno, ma per fare una bella intervista, per dire cose non idiote al cento per cento, occorre che l'intervistatore ci guidi. Bisogna che sugli occhi di chi pone la domanda traspaia un interesse reale, non un insofferenza in attesa del prossimo blocco pubblicitario e che le domande siano intelligenti, altrimenti si è fregati.
E lei, la conduttrice Daria Bignardi, è stata davvero brava. la ringrazio qui, visto che l'ho potuto fare solo di corsa, allo studio.
E poi tutti quanti, i tecnici, le truccatrici, l'assistente di studio. Sono stati tutti molto gentili.
Io mi sono divertito molto. Anche se stavo per svenire al momento del conto alla rovescia prima di andare in onda.
Ma ne riparlerò meglio più avanti.
E grazie a Valeria. E a mia sorella Annalisa, che tanto mi fece riflettere.
Bene. Basta sdolcinamenti.
Ora devo ingobbirmi al tavolo, che i discorsi li porta via al vento.. e non ce la farò mai a finire per tempo.
Poi vi racconto meglio.
L'intervista, per chi non l'ha intravista, la metto qui:
dicembre 03, 2008
Pronti?
Venerdi 5 dicembre sarò ospite di Daria Bignardi, a "Le invasioni barbariche" programma del canale televisivo "La7".
Sarà una cosa lunga, 20 minuti di intervista.
Tutti coloro che pensano che ad andare in tv si perda l'anima all'istante possono cominciare ad insultarmi subito.
Io ho paura di trovarmi paralizzato, che mi si secchi la lingua e di ritrovarmi a fare gesti inconsulti indotti dal nervosismo.
Però potrei pure trasfigurarmi, tirare fuori il peggio di me.
Oppure stare tranquillo e farmi venti minuti di ragionamenti , spero buffi, spero pure minimamente interessanti, sul mio lavoro e su "La mia vita disegnata male", come farei a casa mia, o vostra, con un amico/a.
Gli autori del programma sono gentili. Daria Bignardi pure lo è.
Potrebbe anche andare tutto bene.
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