Ho preso ad andare tutte le mattine a fare colazione in questo barrino. Un barrino, in pisano è un piccolo bar. Ora lo sapete.
A quell'ora, nel bar, che sta su una statale, niente di rustico o romantico, ci sono le persone che vanno a lavorare. Sicuramente ci sono due ragazze che lavorano da una parrucchiera. Almeno tre muratori e un elettricista. Forse un maestro di scuola. Alcuni pensionati, una signora che cammina come un pistolero.
Non ho parlato con nessuno di loro, sono una comunità, per conto proprio, io sono nuovo. Entro, mangio i cornetti e bevo il cappuccino. Spesso c'è una lotta per l'unico quotidiano disponibile: il Tirreno.
Tutti mandiamo sguardi al tavolo che ospita il giornale e a chi lo sta leggendo, sembriamo iene in attesa che il leone di turno si allontani dalla carogna. Se il leone di turno è la signora con il telefonino dentro l'orecchio l'attesa è inutile. Legge molto lentamente. Almeno per la durata che passa tra la domanda di un cappuccino e un cornetto di pasta sfoglia, un altro cornetto di pasta sfoglia, un bicchier d'acqua, ed un "quant'è? Due euro e novanta ."
Se c'è lei a leggere il giornale è inutile gironzolare per la savana.
Ieri non c'era il Tirreno. C'era "Il Giornale" sul tavolo. Non so perché. C'era uno sciopero?
"Il Giornale" non lo toccava nessuno. Qualcuno ha letto i titoli della prima pagina, ma restando in piedi, dondolando sulle piante dei piedi, cappuccino e cornetto in mano, sguardo dall'alto, sui caratteri della prima pagina. Non ero io, era un signore. Non lo avevo mai visto prima.
Questa mattina però era tornato il Tirreno. Ma era occupato. Ho fatto la iena per un po', poi ho preso la gazzetta dello sport.
Una settimana fa una ragazza era stata aggredita. Una delle due inservienti della parrucchiera. Non ho capito quale delle due. La sera prima era tornata a casa, aveva parcheggiato l'auto e stava camminando verso il cancellato di casa quando due mani l'hanno afferrata, da dietro. Nella mia immaginazione le mani le sono finite sulle tette ma questo è un dettaglio che ho immaginato io, credo.
Nessuno sa perché quelle mani la abbiano afferrata da dietro, in piena notte, se per rapina o peggio, fatto sta che lei ha mollato una gomitata, si è divincolata ed è scappata in casa. L'ombra che l'ha assalita è scomparsa senza emettere un fiato, senza fornire nessun elemento di riconoscimento.
Nel barrino, la mattina dopo, la signora che cammina come un pistolero ha detto che quando c'era "lui" queste cose non succedevano, perché Mussolini e Hitler (mi è piaciuto che abbia aggiunto Hitler, Hitler, poverino non lo cita mai nessuno in queste occasioni) non permettevano che queste cose succedessero. In più, ha aggiunto, le ragazze stavano a casa. Alle undici di sera, a casa, a quei tempi. Mica in giro a farsi stuprare.
La signora che sembra un pistolero è di bassa statura, ha le gambe arcuate come se avesse cavalcato l'Arizona in lungo e in largo e porta scarpe basse e calze opache chiare.
Ha una voce baritonale molto potente, un accento pisano marcato, ma di quel pisano di provincia, che ha sempre un fondo di lamento per la vita intera, come se soffrisse per l'esistenza stessa della materia o per la mancata scoperta (ancora!) del suo contrario.
"Oioi" e "oimmena" che si infilano tra parole e frasi. Suoni che danno ritmo al discorso, ma un ritmo negativo, fatto di sconfitta, pause dalle quali si intravede una fine triste, distante e ineludibile, in un qualche reusorio pieno di rimpianti.
Oioi.
Quando Mussolini e Hitler si sono palesati sulla statale, a riportare l'ordine, io stavo bevendo il cappuccino con il cornetto di pasta sfoglia. Non che lo ricordi con precisione, ma visto che faccio colazione allo stesso modo, da sempre, posso testimoniare senza pericolo di cadere in fallo.
"Ne è sicuro? Pasta sfoglia?".
"Assolutamente Brigadiere. Pasta sfoglia."
Era mattina, molto presto, ancora mi dormivano le cispe accucciate nella lacrima dell'occhio e mi sono ritrovato con Hitler e Mussolini intorno.
Non ho resistito. La bocca si è mossa da sola ed ho pregato la signora non di chetarsi, non mi permetterei, ma di rimandare l'elogio del nazifascismo a più tardi. Magari alle dieci. Non a quell'ora. Non appena svegliato, per favore, le ho chiesto.
Si è scusata. Ha aggiunto pure che lei di quelle cose, tra l'altro, non ne sapeva nulla, che al tempo del fascismo non era neppure nata e che insomma, diceva così per dire.
Io, che apprezzo sempre l'utilizzo del nazismo nelle frasi "così per dire" l'ho ringraziata del buon cuore.
E poi tutti hanno parlato dell'aggressione alla parrucchiera, sottolineando che non si vive più, che "quelli lì" non fanno più far vita a nessuno. Oioi. Ti pigliano, ti stuprano, di notte e di giorno, oimmemei.
Le due mani nella notte, erano, chiaramente, di quelli lì.
La statale del barrino, quella dove abito, è una via molto trafficata. Intorno a me, nelle famiglie dei vicini, tutti hanno avuto dei morti per cancro. Si respira aria di camion tutto il giorno e si può essere investiti con facilità ma nessuno era mai stato aggredito o stuprato. Eppure, oimmemei, non si vive più, da quando ci sono quelli lì.
La discussione è durata tanto. Non so quanto in verità perché a un certo punto ho pagato e sono uscito. Secondo me "quelli li" erano tunisini. Ma è un' ipotesi. Io li odio i tunisini.
Questa mattina non c'erano discussioni di sorta. Tutto era pacifico. All'inizio il giornale era nelle mani di un signore e mi sono accontentato della Gazzetta dello sport, dove c'era una storia interessante di calciatori e cocaina.
Le persone sono arrivate, le solite, come sempre, anche la pistolera.
Hanno parlato del freddo, della neve che forse arriverà ed era ora, visto che questo non sembra neppure un inverno, e queste nuove tasse che ci rovineranno tutti , ohioi, ed ognuno ha fatto colazione come gli piaceva. Io ho preso un cappuccino e due cornetti di pasta sfoglia.
Ho salutato. Non c'era motivo di trattenersi, non c'erano discussioni interessanti alle quali partecipare.
Ieri a Firenze sono stati uccisi due ragazzi senegalesi. Un terzo ferito gravemente, sta tra la vita e la morte.
Il terzo, devo aggiungere, quello tra la vita e la morte, sparato da una 357 magnum, abita proprio lì.
A pochi metri dal barrino.
Due euro e novanta.
44 commenti:
Scriveva Tolstoj: Se vuoi essere universale parla del tuo villaggio". Ultimamente scene di questo genere le viviamo tutti, credo. Tempo fa mi trovavo all'ufficio postale, un tizio che sembrava un gorilla senza peli commentava la morte di un calciatore africano dicendo che tanto quelli lì sono tutte scimmie. E che devono tornarsene dalla foresta da dove sono venuti. Evidentemente non si era mai guardato allo specchio.
Essere scimmia è il mio sogno et obiettivo e credo, per fortuna, di essere già a metà strada.
........oimmemei.
Se non ricordo male una volta ti sei autoritratto come scimmia e, non me ne volere , era il migliore dei tre autoritratti... in quello avevi preso in pieno il guizzo di vita che hai veramente in fondo agli occhi.
E in quest'ultimo post hai dipinto un quadro delizioso.
La signora pistolero me la sono figurata come la "sora Cesira", quella della "brigata dei dottori", hai presente?
Due post in 20 giorni, che dire: Bentornato; mi manca spesso il tuo retropensiero...oimmei..
Racconto stupendo. Comunque siamo davvero così convinti che l'esperienza nazional-socialista non abbia più nulla da insegnarci? Io direi di rispolverare un po' di queste cose, ma così, per gioco. Da quant'è che non si sparano due o tre colpi in questa Italia. Non so, ripigliamoci l'Etiopia, la Libia. Anche l'Albania, dai. O finanziamo un po' i brigatisti, che ormai non riescono più a fare le rapine e i rapimenti per fare cassa. Cioè, i bei sogni di golpe o di rivoluzione dove sono finiti? ormai pure servizi segreti, p2,3,4,5 sono democratiche. Insomma, movimentiamoci un po'!
Da quando esiste "Uomini e donne", siamo tutti opinionisti... è bello ritrovarti in questi post(i) Gipi...
grazie gipi, è davvero molto bello anche se molto molto triste.
Certo vivere che so io
a campo dei lupi
mangiare cachi e godere della verruca
sarebbe altro stile di vita.
MA è divertente ritrovare la mia periferia nei tuoi post.
Se mai colaziono prima di te
ti lascio la carogna. Che questa comunità se si allarga è solo bene.
Rita
Anch'io sono affascinata (e a volte inquietata, e a volte intenerita) da tutti i sottintesi delle conversazioni del barrino.
E' proprio bello,questo tuo racconto.
(Ah, e giusto per aggiungere una nota alla gamma delle lamentele metafisiche, in casa mia, in uno strano miscuglio linguistico Firenze/Pisa/Pistoia, vige anche "oimmène".)
Un saluto
C.
Metti questo cartello al bar: "Chi legge il giornale per più di 10 minuti è pregato di leggerlo a voce alta". L'ha fatto Migone in baracchina bianca e funziona alla grande.
E poi non capisco 'sto concetto di ordine. Come se con Stalin non ce ne fosse. Bah.
Bello bello bello.
Mi ritrovo molto in questi racconti e nei personaggi che incontrati. Grazie.
occhio che con 2 cornetti al giorno sei a rischio diabete, c'hai un'età =)
ah,
proprio ieri discutevo con un ragazzetto di queste cose e mi ha inquietato il fatto di vedere che l'idea di "quelli li" è profondamente radicata anche nei giovanissimi.
non rendendosene conto parlava con linguaggio da tiggi'..."un immigrato a stuprato una bambina", robe cosi'.
una roba che mette paura.
Gianni, da quando non sei più su Fb e ancora non entrato nel vortice di twitter mi affaccio tipo un giorno sì e uno no sul blog sperando in un nuovo post.
(E poi ti linko alla facciaccia tua...)
Un abbraccio a te e in culo a quelli che dicono che quel fascista è un eroe, a quelli che dicono che era solo un pazzo, a quelli che è colpa di Tolkien mica di Borghezio e Casa Pound.
lessi.
Finchè non ti metterai a scrivere racconti porno rimarrai il mio autpre preferito
"autore"
bellizzimo.
Grazie Gipi, mi pare Di vederti lì al barretto :)
Immena!E ir brutto è che ce n'è dumila di barrini così!
Più che sulla tosco, certe volte par d'esse' in texasse.
siamo tutti nella merda, ma qualcuno guarda le stelle. diceva più o meno oscar wilde.
speriamo che presto, nei tanti barrini del mondo, sempre più persone alzino gli occhi da il giornale e guardino la vita. vera.
quanto mi piace leggerti
Hitler è un personaggio da sempre sottovalutato nei bar. Forse perché ha scritto un best-seller come il MeinKampf e gli intellettuali snob gli hanno dato del "commerciale". E se vai a guardare bene il piccolo Adolfo aveva avuto l'intuizione del reality show, dove i concorrenti vivono tutti assieme, ammassati, e se non piacevi alla gente, ti eliminavano. Forse Hitler voleva fare l'autore di programmi tv, invece è diventato quel tipo che si nomina ogni tanto, "così, tanto per dire...".
Gipi TVB!
Grazie di condividere i tuoi pensieri, spunti di mille riflessioni.
Vorrei farti gli auguri di Natale, ma non sono credente e non me ne frega una mazza. Diciamo che gli auguri te li farò il prossimo 16 gennaio, così, senza motivo. Che poi non ho capito perché si dica sempre "sereno Natale", "sereno anno nuovo", io non la voglio una vita serena, o meglio, la voglio ma non troppo. Se non mi struggo nel dolore o non impreco per qualcosa che vita è? Ciao Gipi
Ma questi animali da baretto hanno poi parlato del ragazzo senegalese nei giorni successivi?
Gipi,
hai visto il film HOME di Ursula Meier? Parla di una famiglia che impazzisce a vivere in una casa affacciata sull'autostrada. Forse non sarà questo film a farti tornare a disegnare, ma è imperdibile!
"Ecco, adesso solo perché un matto ha sparato a due negri quelli ora devono fare tutto questo casino, il razzismo non c'entra nulla quello era matto infatti si è sparato! Ma che hanno da manifestare dopo che hanno praticamente invaso la città! Ma te lo sai che a Firenze è pieno di negri? (...)"
Andrea, 26 anni - Firenze (commenti a caldo)
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Ciao, Valentina
>>apprezzo sempre l'utilizzo del nazismo nelle frasi "così per dire"
bahahahahahahahaa!!!!!
:)
Pecatto Gianni che non ti venga -per ora- piu di disegnare. Mentre leggevo questo post, immaginavo le atmosfere e i personaggi disegnati da te. Immaginavo anche ad Adolf e Benito nel bar, forse anche loro codiziando il giornale, e tu che li guardabi tutto adormentato...
(Scussa gli errori ortograficci. Lo sai che "quelli li" siamo anche un po' ignorantelli)
Senza parole.
Viviamo solo in superficie. Nessuno prende più un pò di fiato e si tuffa dentro se stesso. Tu lo fai.
Credo che si possa dire che siamo una società a fine corsa. Non per gli atzechi o i maya. Proprio per stanchezza.
Sei un grande osservatore. Ciao.
Ciao sono Vincent Gallo,
non quello vero ovvio, un altro, ma altrettanto vero.
Questa notte ti ho sognato. Meglio, ho sognato il tuo prossimo fumetto divenuto film, l'ho trovato commovente, e bellissimo. Mi sono svegliato alle 04:36 piangendo di commmozione per il finale.
E per hiunque lo stia pensando, ieri sera ho mangiato un minestrone, niente più.
Beh grazie Gipi, davvero, bel sogno.
V.G.
Ciao sono Vincent Gallo,
non quello vero ovvio, un altro, ma altrettanto vero.
Questa notte ti ho sognato. Meglio, ho sognato il tuo prossimo fumetto divenuto film, l'ho trovato commovente, e bellissimo. Mi sono svegliato alle 04:36 piangendo di commmozione per il finale.
E per hiunque lo stia pensando, ieri sera ho mangiato un minestrone, niente più.
Beh grazie Gipi, davvero, bel sogno.
V.G.
Ciao, sono la tua 1000esima! Ho vinto qualche cosa?
La pistolera è fantastica, tanto che rido da sola davanti al monitor.
Oioi quanti ricordi. Ho lasciato Pisa vent'anni fa e mi ero dimenticato di quanto lo usavo, l'oioi.
È sempre un piacerone leggere/sentire i tuoi racconti, che siano in forma di fumetto, testi (ho letto/tradotto da poco il tuo testo per la ristampa di «Appunti...», e mi è piaciuto tantissimo) o cinema (chissà se e quando arriverà il tuo film in Spagna, che apparte manuali d'amore e cavolate varie, del cinema italiano d'oggi non vuole sapere niente).
Riesci sempre a far riflettere, e la tua ironia aiuta a fare andare giù questi temi amarogni.
Grazie.
Nella scuola ai confini dell'impero in cui insegno, uno studente (15 anni), un mesetto fa, raccontava ai suoi compagni di aver ripetutamente provocato dei migranti che vivono in baracche nella periferia della periferia. Pochi giorni dopo, Torino.
La mia colazione costa 2,20 euro, nella "città più europea d'Italia".
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oakleyses...tentato assalto di brainwashing?...ingegnoso(lol). Giuro che voi blogger "apparento-letterati" siete molto divertenti a modo vostro.
Il racconto ha colto nel segno, creato discussioni (di cui mi ghigno altezzosamente)che equivalgono ai racconti/chiacchiericcio dello stesso barrino...e dopo la post ghignata si sorride e si onora la solitudine.
Non andare mai più in tv!:)
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