giugno 12, 2011

Come i treni nella notte

In teoria il montaggio doveva svolgersi in una stanza buia con me e il montatore in preda all'angoscia. Così me lo avevano anticipato.
In pratica, alla Fandango ci hanno dato una stanza senza porta, teniamo le finestre aperte, c'è spazio, luce, persone che passano e vengono a salutare.
Io e Clelio, il montatore, ridiamo molto e volentieri.
Devo dire che il film è spesso buffo (almeno secondo la mia idea di "buffo") e questo aiuta.

Ma è lungo.

Alla fine delle riprese avevo il terrore di non avere abbastanza materiale.
Ne ho troppo. Siamo a più di centodieci minuti e dobbiamo ancora montare delle scene.
Da martedì iniziamo a tagliare il tagliabile.
Da un lato la cosa mi preoccupa, dall'altro sento una voglia frizzantina di assassinare roba sulla quale ci siamo fatti un culo spaziale. Strano.

Il fatto è che mi sembra sempre giusto togliere. Condannare a morte una sequenza solo perchè un pochino lenta. Perchè non racconta il necessario e si perde in fronzoli.
Muori scena inutile!. 
Al di là della fatica messa per realizzarla.

Era una cosa che mi succedeva anche con i fumetti. Ricordo che in LMVDM avevo disegnato dodici pagine di racconto di galera. Disegnate proprio, non immaginate. Fu una gioia buttarle.
Vallo a capire.

Vicino al residence romano dove abito c'è una piazzetta rotonda molto bella, con un ristorante di pezzi di merda fascisti truffatori molto carino e un bar dove faccio colazione.
A quel bar, ad un tavolino, dopo mesi, ho disegnato qualcosa.
Non è niente di che ma è stato come ritrovare un amico che non vedi da tanto.
Tra l'altro, manca poco che neppure lo riconosco, perchè non avevo gli occhiali da vista e ho disegnato con i rayban.

Al di fuori del cinema, intanto, tutto va a rotoli.
Ma è normale, perchè i film battono l'esistenza sessanta a zero a tavolino.
Come diceva il Maestro: "I film vanno avanti come i treni, capisci?. Come i treni nella notte." 


A proposito di treni. Ieri, in treno, appunto, ho scritto le prime dieci pagine di quello che mi piacerebbe, se non tiro le cuoia prima, essere il mio secondo film.
Vedremo.