novembre 25, 2011

Cercando me stesso

Cercando me stesso su Google, che è una cosa orribile che nessuno dovrebbe fare mai (ma che a volte purtroppo faccio, sopratutto quando non sto benissimo) ho trovato delle discussioni di appassionati riguardo al mio smettere di fare fumetti.
Urgono precisazioni:

1) Adesso non faccio fumetti. Non mi vengono. Non mi venivano già da prima di accettare di lavorare al film con Fandango. Non venivano da mesi ed ero molto preoccupato e dolorante. Non è stata una scelta, è una cosa che è successa. Probabilmente con La Mia Vita Disegnata Male avevo fatto un Harakiri troppo in profondità. Forse si era pure sbriciolata la mia idea ingenua di parlare a persone buone. Non so perchè, ma nella mia testa, all'inizio, i lettori di storie a fumetti erano tutte persone buone. Negli anni ho scoperto che ci sono un sacco di esserini che passano il tempo a tirarti merda addosso, merito di questo mezzo che consente l'invisibilità, naturalmente, perchè in viso nessuno, in anni di lavoro e incontri e fiere mi ha mai detto un cazzo.
Sono fragile, queste cose mi hanno sempre fatto male, per quanto bene potessero andare i lavori.
Errore mio comunque, che senza accorgermene mi sono esposto troppo.

2) Non vedo in questo passaggio al cinema un passo in avanti. Non ritengo il mondo del cinema migliore di quello del fumetto. Non ci vedo una maggiore rispettabilità e la notorietà la considero una cosa brutta (per me, almeno), a qualsiasi livello. Nel cinema ci sono cose bellissime che nel lavoro di fumetto mancano. Ora invertite i soggetti e otterrete: "nel fumetto ci sono cose bellissime che nel lavoro di cinema mancano."
Sono due cose diverse. Le amo entrambe.

Fine delle precisazioni. Alcune note:
A) Quando mangio al ristorantino dove pranzo ogni giorno mi faccio dare una penna e provo a disegnare, ma è proprio il corpo che non è d'accordo. Detto tra noi, spero che passi. (si, mi faccio dare la penna, e questo la dice lunga.)

B) Sto lavorando ad un secondo film e non vedo l'ora di stare di nuovo in lavorazione. Dopo la prima settimana dell'uscita del film, dopo il buon esito di Venezia, ero rimasto male vedendo che poche persone erano andate a vederlo. Prima del festival mi sarebbe parso normale, ma là le cose avevano preso una piega che mi aveva fatto sperare in meglio.
Sentivo addosso un sacco di responsabilità per questo fatto. Nel cinema non sei solo, hai una squadra, una produzione, aspettative addosso. Ho sofferto assai. Poi mi sono detto che mi ero talmente divertito a farlo, il cinema, che mi sarebbe piaciuto riprovarci, con maggiore esperienza e consapevolezza.
Il mio produttore mi ha anticipato con la richiesta.
Sto scrivendo.

C) Ho scovato una polemica per delle cose dette da Giacomo Monti. Al di là delle cose dette, la reazione polemica è stata la stessa di sempre. Una corporazione offesa. Una cosa triste. Per due cazzo di frasi dette da uno al quale girano, evidentemente, i coglioni. Serenità, ci vorrebbe, invece trovo sempre inutilità e veleno e ne ho le palle piene.

D) Il veleno e l'inutilità sono i motivi per cui (di nuovo) ho provato a chiudere FB. Spero che resti così.
Non ho tolto l'amicizia a nessuno (mi sono arrivate lettere a riguardo) ho chiuso l'account.